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lunedì 3 ottobre 2022
#STORIEalFEMMINILE - Sacheen Littlefeather, nota in italiano come Piccola Piuma
Sacheen Littlefeather, nota in italiano come Piccola Piuma, pseudonimo di Marie Louise Cruz è stata un'attrice e attivista statunitense.
Il 23 marzo 1973 è salita sul palco del Dorothy Chandler Pavilion per ritirare l'Oscar al miglior attore vinto da Marlon Brando per Il padrino. Per l'occasione l'attore scrisse un discorso di otto pagine, ma il produttore Howard Koch impedì di leggerlo per intero, informando che Littlefeather avrebbe avuto solamente un minuto. Nel suo discorso si presentò come apache, criticando la rappresentazione dei nativi americani da parte di Hollywood e citando l'incidente di Wounded Knee.
Prima di acquisire notorietà durante la notte degli Oscar, ha posato come modella per la rivista Playboy. Negli anni 1980 ha partecipato a campagne per la lotta all'AIDS, causa di morte del fratello. wikipedia.org
QUANDO SACHEEN LITTLEFEATHER BARATTÒ LA SUA LIBERTÀ PER LA LIBERTÀ. di Mattia Persico“Buonasera. Mi chiamo Sacheen Littlefeather. Sono Apache e sono il presidente del National Native American Affirmative Image Committee. Sono qui questa sera in rappresentanza di Marlon Brando, che mi ha chiesto di dirvi, in un lungo discorso che non posso condividere con voi al momento, a causa del tempo, ma sarò lieta di condividere con la stampa in seguito, che con molto dispiacere lui non può accettare questo premio. Le ragioni di ciò, sono il trattamento riservato agli Indiani d’America nell’industria cinematografica e in televisione. […]” “Per duecento anni abbiamo detto agli Indiani che si battevano per la loro terra, le loro famiglie e il loro diritto di essere liberi: ‘deponete le armi, amici, e vivremo insieme’. Quando loro hanno deposto le armi, li abbiamo uccisi. Abbiamo mentito, li abbiamo privati delle loro terre. Li abbiamo costretti a firmare accordi fraudolenti che abbiamo chiamato ‘trattati’ e che non abbiamo mai mantenuto. Li abbiamo trasformati in mendicanti in un continente che ha dato loro la vita […]”
Cinquant’anni dopo l’Academy chiede scusa a Sacheen Littlefeather - Nel suo discorso del 1973 Sacheen Littlefeather, che era la prima donna nativa americana a salire sul palco dell’Academy, si era presentata come presidente della National native american affirmative image, e anche se le avevano concesso solo sessanta secondi per dire il testo – molto più lungo – del suo discorso, era riuscita a sollevare le questioni importanti di razzismo, violenza, emarginazione che i nativi subivano e continuano a subire, portando l’attenzione su quanto stava accadendo a Wounded Knee, dove i nativi avevano occupato simbolicamente la cittadina del sud Dakota negli stessi luoghi in cui nel 1890 la cavalleria americana aveva massacrato i loro avi chiedendo il rispetto dei trattati, la fine delle aggressioni al popolo indiano, dello sfruttamento dei territori. Accusati di terrorismo erano stati repressi con durezza da esercito americano e federali.
Sacheen Littlefeather - #unadonnalgiorno - Mi chiamo Sacheen Littlefeather. Sono Apache e sono la presidente del National Native American Affirmative Image Committee. Sono qui questa sera in rappresentanza di Marlon Brando, che mi ha chiesto di dirvi, in un lungo discorso che non posso condividere con voi al momento, a causa del tempo, ma sarò lieta di condividere con la stampa in seguito, che con molto dispiacere lui non può accettare questo premio. Il motivo è il trattamento riservato agli Indiani d’America nell’industria cinematografica e in televisione.
Questo breve discorso ha segnato uno dei momenti più importanti nella storia del cinema per la lotta contro le minoranze. A tenerlo è stata Sacheen Littlefeather, attivista per i diritti civili delle popolazioni native, alla cerimonia degli Oscar del 1973, quando rifiutò, al posto di Marlon Brando il premio come miglior attore per Il Padrino, come forma di protesta contro la rappresentazione dei nativi americani a Hollywood. Nata col nome di Marie Louise Cruz il 14 novembre 1946 a Salinas, in California, da padre nativo americano (Apache e Yaqui) e madre statunitense di origine europea che, dall’Arizona si erano trasferiti in California, perché le coppie di razza mista erano allora illegali in quello stato. Venne allevata dai nonni materni seguendo i dettami della religione cattolica e, avendo subito non poche discriminazioni per le sue origini, molto giovane, ha iniziato il suo attivismo prendendo il nome Sacheen Littlefeather. Nel 1969, è entrata a far parte degli Indians of All Tribes e partecipato all’occupazione di Alcatraz. Grazie a una borsa di studio, ha studiato recitazione cominciando a lavorare per la radio e la televisione e fu così che conobbe Marlon Brando con cui collaborò nell’American Indian Movement (AIM). John Wayne venne trattenuto da varie persone che gli evitarono di salire sul palco per cacciarla con la forza. La sua carriera venne stroncata sul nascere, la ragazza che all’epoca era una giovane attrice in erba, finì per trovarsi tutte le porte chiuse in faccia ad Hollywood, mentre i media arrivarono addirittura ad accusarla di essere una finta Nativa Americana scelta per recitarne il ruolo. Dopo gli Academy Awards, Sacheen Littlefeather andò a trovare Marlon Brando a casa e venne ferita da vari colpi di pistola sparati davanti alla porta d’ingresso, provocandole il collasso dei polmoni. Dopo essersi ripresa ha studiato medicina e nutrizione, ha vissuto per qualche tempo in Europa, per poi insegnare al St. Mary’s Hospital di Tucson, in Arizona. Ha anche a lavorato con l’Institute of American Indian Arts di Santa Fe. Nel 1979 ha co-fondato il National American Indian Performing Arts Registry, che in seguito ha aiutato diversi attori a partecipare alla produzione di Balla coi lupi.Ha prodotto vari film e spettacoli sulle persone native americane, condiviso un Emmy Award come consulente per Danza in America. Nel 2009, ha preso parte con la sua testimonianza al documentario Reel Injun.
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