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giovedì 30 maggio 2019

Ci mise solo un istante...Il dio delle piccole cose Arundhati Roy

Forse sono i due titoli più belli e strani del Novecento: "Cent'anni di solitudine" e "Il dio delle piccole cose" - e in italiano suonano con lo stesso ritmo poetico e malinconico. Ma il fascino del titolo non è la sola cosa che hanno in comune il grande libro di Gabriel Garcia Marquez e il romanzo di Arundhati Roy.
Irene Bignardi, La Repubblica
Arundhati Roy, un fenomeno letterario sensazionale.
New York Times
Vincitore del Booker Prize e libro più venduto in tutto il mondo nella storia di questo prestigioso premio Ammu, figlia di un alto funzionario, decide di lasciare il marito violento e di tornare a casa con i suoi bambini, i gemelli Estha e Rahel, maschio e femmina. Nell’India meridionale dei tardi anni Sessanta, però, dove il benessere e talvolta persino la sopravvivenza sono ancora legati all’arrivo del monsone, una donna divorziata come lei si ritrova priva di una posizione sociale riconosciuta. A maggior ragione se commette l’imperdonabile errore di innamorarsi di un paria. Non è dunque una vita facile quella toccata ai gemelli, legati nel profondo da «un’unica anima siamese». Considerano Velutha, l’intoccabile che la madre può amare solo di notte, giù al fiume, in segreto, un padre,ma hanno anche dei nemici: quella Baby Kochamma eccessiva nella stazza quanto nei pregiudizi di casta; e forse anche l’amato zio Chacko, fantasioso intellettualoide e marxista per convenienza.Caso letterario che ha rivelato al mondo una nuova autrice e con lei un’intera generazione di scrittori indiani, il romanzo d’esordio di Arundhati Roy è la storia di un grande amore, e dell’eterno conflitto tra sentimenti e convenzioni, attraverso gli occhi di due bambini, capaci di cogliere le piccole cose e i piccoli eventi al di là di ogni distinzione sociale e morale. Nei loro pensieri e nelle loro parole, espresse in una lingua che deforma l’inglese degli ex dominatori, risuona la critica più radicale a ogni legge che stabilisca chi si deve amare, e come, e quanto.
9788823518629
NARRATORI DELLA FENICE
GUANDA
368 pagine, Cartonato
  • Anno di pubblicazione: 2010
La follia sgusciò dentro attraverso un interstizio della Storia. Ci mise solo un istante.
Se la toccava, non poteva parlarle, se l’amava non poteva andarsene, se parlava non poteva ascoltare, 
se lottava non poteva vincere...
Il kathakali ha scoperto molto tempo fa che il segreto delle Grandi Storie è che esse non hanno segreti. Quelle in cui possiamo entrare da una parte qualunque e starci comodi. Sappiamo in anticipo come vanno a finire, eppure le seguiamo come se non lo sapessimo. E ciononostante vogliamo sentirle un’altra volta. 
In questo consiste il loro mistero e la loro magia.
Raccontare una storia, decidere quale forma darle e poi soffiare via l’involucro dentro al quale l’abbiamo rinchiusa:
questo è “Il dio delle piccole cose”.
Con una scrittura sublime, l’autrice Arundhati Roy ci conduce in quel luogo in cui si ritrovano gli eroi dopo che
"la storia sbagliò il passo, fu sorpresa con la guardia abbassata".
ARUNDHATI ROY, nata nel Kerala, si è laureata alla Delhi School of Architecture e vive a New Delhi. E’ stata assistente al National Institute of Urban Affairs e ha studiato Restauro dei monumenti a Firenze. Ha scritto alcune sceneggiature e collabora a varie testate, fra cui “Internazionale”.

domenica 26 maggio 2019

#PercorsiQuotidianiGENERAZIONI Non rinunciare mai, Catherine. Albert Camus; Colors of the wind - Pocahontas

Non rinunciare mai, Catherine.
Hai tante cose dentro di te e la più nobile di tutte, il senso della felicità.
Ma non aspettarti la vita da un uomo.
Per questo tante donne s’ingannano.
Aspettala da te stessa.
Risultati immagini per Non rinunciare mai, Catherine. 
Colors of the wind, che fa parte della colonna sonora di Pocahontas, ha vinto l’Oscar come Miglior canzone originale nel 1996. Scritta da Alan Menken e Stephen Schwartz, mostra un conflitto da Smith e Pocahontas, ovvero tra europei conquistatori e indigeni d’America. Pocahontas reagisce duramente quando si sente definire “selvaggia”. 
You think I'm an ignorant savage
And you've been so many places
I guess it must be so
But still I cannot see
If the savage one is me
How can there be so much that you don't know
You don't know
You think you own whatever land you land on
The Earth is just a dead thing you can claim 

giovedì 2 maggio 2019

Nocera Inferiore - Sa - 𝐆𝐫𝐚𝐚𝐥 𝐝𝐚𝐥 𝟎𝟐 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝟎𝟓 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟗: Mostra Pittorica: Genesi di Stefania Sabatino

𝐋𝐚 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐢𝐚 𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐞𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐞 al
Via Sant’Angelo in Grotta 3, 84014 Nocera Inferiore - Sa
𝐝𝐚𝐥 𝟎𝟐 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝟎𝟓 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟗.
𝐕𝐞𝐫𝐧𝐢𝐬𝐬𝐚𝐠𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥'𝐚𝐫𝐭𝐢𝐬𝐭𝐚: 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐞𝐝𝐢̀ 𝟎𝟐 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟗:𝟎𝟎 – 𝟐𝟎:𝟎𝟎
“In principio era il verbo che creò le cose chiamandole per nome. Ma tutto era buio e allora fu il colore che riempì le forme, e diede il celeste al cielo e il verde ai prati e l'oro alla terra. 
E il rosa alla carne. Poi la dannazione strazio' le forme e finalmente fummo cacciati dal paradiso terrestre, per scoprire che tutti insieme tornavamo a essere Dio.
Ecco che gli esseri di Stefania Sabatino prendono vita grazie ai suoi pennelli che creano spazi e mondi sulla tela, dove le emozioni esplodono come big bang attraverso le campiture di colore, che a volte accarezzano, altre lacerano i corpi. Sullo sfondo, spesso astratto, si colgono allusioni a spunti naturalistici. Ricordi? Reminescenze? I forti cromatismi, poi, sono, forse, il tentativo di un moderno "cavaliere rosa" di pensare a luoghi fantastici polisemantici. Desiderio o nostalgia dell'eterno? 
O semplicemente la voglia di giocare a fare dio? M.Testa

𝐁𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚:
Stefania Sabatino artista e docente di Disegno e Storia dell’Arte, si diploma in Grafica Pubblicitaria e Fotografia e allieva del M° C. Di Ruggiero consegue la Laurea in Pittura con il massimo dei voti
presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli; 
si specializza poi in Arti Visive e Discipline dello spettacolo presso la stessa Accademia.
Durante la sua vita artistica, affianca all’attività di pittrice quella d’illustratrice, realizzando illustrazioni e copertine per varie pubblicazioni, designer, scenografa, performer.
Negli anni, la sua ricerca artistica, si è evoluta e si è arricchita di nuovi mezzi espressivi. Nel suo lavoro si combinano spesso la scultura, la pittura e la scrittura creativa. 
Inoltre si cimenta anche inperformances di body painting eseguite dal vivo, 
nella creazione di istallazioni e di video d’artista.
Inizia il suo percorso espositivo nel 1985, tra le mostre collettive si evidenzia la partecipazione al Padiglione Campano della 54 Biennale di Venezia, ancora alla 1° e 2° Biennale Internazionale
d’Arte Contemporanea di Salerno, allo “CHEAP festival” street poster art a Bologna; varie le presenze ad esposizioni presso il Giffoni Film Festival, tra cui l’ultima in ordine di tempo “Forever
Young”. Tra le mostre personali ricordiamo “a IMMAGINE e SOMIGLIANZA” evidenze della fisicità comunicante, presso Pinacoteca Provinciale di Salerno; “LIVING IN A BOX” presso
Galleria Mediterranea a Napoli;  
“Corpi come Anime vaganti” MATERIE
presso Fornace Falcone.
Ha partecipato alla fiera del libro d’artista a Barcellona, realizzando di qui in poi vari libri d’artista.
Molti i critici ed i giornalisti che l’hanno recensita, tra questi A. Calabrese, M. Maiorino,V. Sgarbi.
I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private sia in Italia che all’estero.
𝐋𝐚 𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐞̀ 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐥 𝐆𝐫𝐚𝐚𝐥  
𝐝𝐚𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐞𝐝𝐢̀ 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚, 
𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖:𝟎𝟎 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐢. 
𝐈𝐧𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨: 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐨