Translate

mercoledì 20 aprile 2022

#Tratti e #Ritratti #AlFemminile. Catherine Spaak attrice, cantante, conduttrice televisiva belga naturalizzata italiana.

Catherine Spaak
è stata un'attrice, cantante, conduttrice televisiva e ballerina belga naturalizzata italiana.
Nata in Francia, proveniva da una famiglia belga che annoverava fra i suoi membri anche artisti e uomini politici. Sua madre era l'attrice Claudie Clèves, il padre Charles era uno sceneggiatore cinematografico, la sorella Agnès è stata anch'essa attrice e poi fotografa, mentre lo zio Paul-Henri ricoprí per più mandati la carica di primo ministro del Belgio. Sua zia era Suzanne Spaak. Dopo aver recitato una piccola parte a soli 14 anni nel film Il buco di Jacques Becker, debuttó in Italia nel 1960 con Dolci inganni di Alberto Lattuada che condizionerà i suoi ruoli successivi, incentrati sullo stereotipo di un'adolescente spregiudicata. Lo stesso personaggio, con opportune variazioni, si ritrova in molte pellicole che interpreta nella prima metà degli anni '60, come Diciottenni al sole, Il sorpasso, La noia, La calda vita, La parmigiana, La bugiarda e La voglia matta, sul cui set conosce Fabrizio Capucci, che sposerà nel 1963 e dalla cui unione, di breve durata, nasce Sabrina, attrice di teatro.
Nel contempo la Dischi Ricordi le offrí un contratto e vennero pubblicati i suoi primi 45 giri, tra cui Mi fai paura (1964) (Alberto Testa-Iller Pattacini); alcuni (Quelli della mia età, cover di Tous les garçons et les filles di Françoise Hardy e L'esercito del surf noto anche come Noi siamo i giovani) diventano successi da Hit parade, grazie anche alla promozione nei varietà televisivi del sabato sera del quale fu spesso ospite. Nel 1964 le venne attribuita la Targa d'oro ai David di Donatello e continua a lavorare in Italia con i più celebri autori e registi, diventando una presenza ricorrente nella commedia all'italiana (L'armata Brancaleone, Adulterio all'italiana, La matriarca, Certo, certissimo, anzi... probabile). 
Nel 1967 venne proposta quale protagonista ne Il tigre di Dino Risi, accanto a Vittorio Gassman ed Eleanor Parker, ma la parte venne poi assegnata ad Ann-Margret. Visto il recente successo la Spaak nel 1967 tentò anche di farsi notare a Hollywood, partecipando a Intrighi al Grand Hotel, per la regia di Richard Quine, ma il film, nonostante un cast di rilievo, non ebbe buoni riscontri e l'esperienza rimase isolata. wikipedia.org 
David di Donatello 1964 – Targa d'oro per la La noia
Autrice e conduttrice di talk-show di successo, il più famoso dei quali resta Harem (più di 15 edizioni per Rai 3), fu molto apprezzata dal pubblico per la sua eleganza e raffinatezza. Nella stagione televisiva 2002-2003 lavorò come conduttrice televisiva su LA7 nella trasmissione Il sogno dell'angelo, un talk show incentrato sulla spiritualità.

giovedì 31 marzo 2022

#Stagioni, #Luoghi, #Storie. Chiara Civello │Susanna Stivali│Fanny Blankers-Koen│Luisa Ranieri: Anto', fa caldo │Marilyn Monroe – Anthology

Here Is Everything
Arranged By [Cello] – Chiara Civello, Mark Stewart  
Bass – James Genus
Drums – Clarence Penn
Percussion – Jamey Haddad
Saxophone [Alto] – Miguel Zenon
18 apr 2005 Chiara Civello è una 29enne, romana, residente negli Stati Uniti dal 1993, anno nel quale vinse una borsa di studio per la prestigiosa Berklee School di Boston. Trasferitasi a New York, viene scoperta dal produttore Ross Titelman (già al lavoro con Paul Simon e James Taylor), con il quale dà alle stampe “Last quarter moon”, il suo primo lavoro. Il disco, pubblicato per la storica etichetta Verve, include dodici brani jazz-pop (cantati in inglese e in italiano) realizzati con il supporto di grandi musicisti come il batterista Steve Gadd, il tastierista Larry Goldings, Jimmy Greene al sax e Daniel Jobim (nipote del grande Tom e voce in “Sambaroma”). www.rockol.it
Susanna Stivali – A Secret Place
Etichetta: Alfa Music – AFMCD107
Formato: CD, Album
Paese: Italy
Uscita: 2003
This CD is a journey through what turns the voice into an instrument in constant search of more ways of expression: the melody, like in the best vocal jazz tradition; improvisation, as an extemporary creation and as a moment of communion with the other instruments; and writing, intended as a creative act to be shared and as a story about ones self to be told through the lyrics and their playing along with the music. Five out of the eight tracks in the CD are original lyrics and music compositions by Susanna Stivali (apart from "All the Joys" which takes the lyrics from an Emily Dickinson poem). The other three are re-adaptations of standard jazz (as in the 'jungle' version of "Lazy Afternoon"). The choice of the English language comes from the author's familiarity with it and its natural disposition for sounds and expressions. All pieces are totally detached from one another, moving from swing to "song-style" patterns, to more 'open' improvisation moments. There are also chances to enjoy the instrument players solo skills while they accompany the lyrics. FONTE
Francina Elsje Blankers-Koen, detta Fanny (Baarn, 26 aprile 1918 – Hoofddorp, 25 gennaio 2004), è stata una velocista, ostacolista, altista e lunghista olandese, vincitrice di quattro medaglie d'oro olimpiche ai Giochi di Londra 1948.
Il talento sportivo di Fanny Koen fu subito evidente. Da adolescente praticò tennis, nuoto, ginnastica, pattinaggio su ghiaccio e corsa. Le riusciva difficile scegliere a quale sport dedicarsi. Un istruttore di nuoto le suggerì di lasciar perdere il nuoto, perché c'erano già parecchi nuotatori di alto livello nei Paesi Bassi (come Rie Mastenbroek), e di dedicarsi piuttosto all'atletica leggera, dove avrebbe avuto più possibilità di qualificarsi per le Olimpiadi.
La sua prima apparizione in una competizione ufficiale avvenne nel 1935. Alla terza corsa stabilì il nuovo record nazionale sugli 800 m. Ben presto venne convocata in nazionale, ma come velocista, non mezzofondista. L'anno seguente, ad appena diciotto anni, fu selezionata per partecipare alle Olimpiadi di Berlino.
A Berlino gareggiò nel salto in alto e nella staffetta 4×100 m. Le gare si svolgevano nello stesso giorno. Nell'alto arrivò sesta a pari merito con altre due saltatrici, mentre la staffetta olandese arrivò quinta in finale.
Fanny Koen emerse lentamente. Nel 1938 stabilì il suo primo record mondiale (11" netti sulle 100 iarde) e vinse le sue prime medaglie internazionali. Ai Campionati europei a Vienna ottenne il bronzo nei 100 m e nei 200 m. Molti, tra cui la stessa Koen, si aspettavano grandi risultati da lei alle successive Olimpiadi, in programma nel luglio 1940 a Helsinki. Purtroppo lo scoppio della seconda guerra mondiale fece interrompere i preparativi. Il 2 maggio 1940 i Giochi olimpici vennero formalmente annullati, una settimana prima che le truppe tedesche invadessero i Paesi Bassi.
Appena prima dell'invasione, Fanny Koen si era fidanzata, e il 29 agosto 1940 si sposò con Jan Blankers, diventando così Fanny Blankers-Koen. Jan Blankers, ex triplista (partecipò alle Olimpiadi del 1928), era un giornalista sportivo e l'allenatore della squadra femminile olandese di atletica. Blankers inizialmente pensava che le donne non dovessero partecipare alle competizioni sportive (un'idea diffusa all'epoca), ma cambiò atteggiamento dopo essersi innamorato di Fanny Koen, più giovane di lui di quindici anni.
Quando Fanny Blankers-Koen diede alla luce il suo primogenito Jan Junior nel gennaio 1941, la stampa olandese diede per scontato che la sua carriera sportiva fosse finita. A quei tempi le atlete di alto livello sposate erano una rarità, e per la maggior parte delle persone era semplicemente inconcepibile che una madre facesse attività agonistica. I coniugi Blankers-Koen la pensavano diversamente e poche settimane dopo il parto Fanny Blankers-Koen riprese ad allenarsi.
Il primo grande evento internazionale dopo la guerra furono i Campionati europei del 1946, a Oslo, in Norvegia. Alcuni mesi prima Fanny Blankers-Koen aveva dato alla luce Fanny Junior, ma poco dopo aveva ripreso nuovamente gli allenamenti. I campionati furono una mezza delusione. Nella semifinale dei 100 m, che si svolse durante la finale del salto in alto, cadde e non si qualificò per la finale. Con qualche escoriazione per la caduta, finì quarta nel salto in alto. Il secondo giorno andò meglio, con le vittorie sugli 80 m ostacoli e nella staffetta 4×100 m.
Fanny Blankers-Koen fu la prima donna a vincere quattro ori olimpici, per di più in una sola edizione. Fino alle Olimpiadi del 2000 comprese, solo altri tre atleti sono riusciti a vincere quattro ori nella stessa Olimpiade: Alvin Kraenzlein (1900), Jesse Owens (1936) e Carl Lewis (1984). Ribattezzata "la mammina volante" e "Amazing Fanny" dalla stampa internazionale, al suo rientro a Amsterdam fu accolta da una folla immensa. Sfilò per tutta la città a bordo di una carrozza, ricevette lodi e regali. I suoi vicini le regalarono una bicicletta, "per prendere la vita più lentamente". it.wikipedia.org - Fanny_Blankers-Koen
Luisa Ranieri  nata a Napoli nel 2001 è protagonista del primo episodio della campagna pubblicitaria “Nestea”, con il tormentone “Anto', fa caldo” con la regia di Alessandro D'Alatri insieme a Edoardo Sylos Labini
Marilyn Monroe – Anthology
Marilyn Monroe - Anthology album cover

Etichetta: Red Line Records (3) – REDLINE16
Formato: 2 x CD, Compilation
Uscita: 2005
Genere: Pop

martedì 25 gennaio 2022

# Nonè #amore #Senza#Amore - L'amore che vorrei cortometraggio scritto e diretto da Gabriele Pignotta

L'amore che vorrei - Corto
Michelle Hunziker "Non c'è giustificazione e motivo per cui uno debba vivere o subìre delle violenze, anche quando sei molto innamorato non ci sono giustificazioni, tutto quello che ci raccontiamo ogni giorno noi donne è sbagliato. L'amore è bello e gioioso", ha detto la showgirl. E' la prima volta che Michelle oltre a promuovere il corto con la Fondazione, vi recita da attrice. "Uno può avere degli ematomi, dei lividi sul corpo, ma anche quelli nel cuore, che sono anche peggio a volte e rimangono, quindi vanno combattuti, non è giusto che chi ti ama ti offenda e ti maltratti, noi donne dobbiamo imparare ad amarci e chi ci sta vicino se ha un problema deve farsi curare". 
Giulia Bongiorno 
"Questo corto consente di individuare cosa può essere una violenza psicologica. Attraverso la storia di cinque donne vittime di violenze di varie forme, si vuole far capire quanto sia importante riconoscere questi comportamenti e trovare il coraggio di bloccarli e denunciarli", ha spiegato invece l'avvocato. 
Doppia Difesa, One More Pictures e Rai Cinema presentano una nuova innovativa campagna sociale. “L’amore che vorrei”, il cortometraggio scritto e diretto da Gabriele Pignotta, interpretato da Michelle Hunziker, Michela Andreozzi, Claudia Potenza, Mia Benedetta, Giulia Elettra Gorietti con la partecipazione di Giulio Berruti
- PRESENTATO ALLA 73. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA, E' UN PROGETTO PROMOSSO DA DOPPIA DIFESA, ONE MORE PICTURES E RAI CINEMA NELL'AMBITO DI UNA INNOVATIVA CAMPAGNA SOCIALE. DOPO I CORTOMETRAGGI "UN'ALTRA STORIA", PROGETTO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE E "ANCORA UN'ALTRA STORIA", SUL FENOMENO DELL'ALIENAZIONE PARENTALE, QUESTA VOLTA LA CAMPAGNA AFFRONTA IL TEMA DEI MALTRATTAMENTI E DELLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITA DALLE DONNE ALL'INTERNO DELLA COPPIA. FONTE - www.cinematografo.it

mercoledì 12 gennaio 2022

#Stagioni, #Luoghi, #Storie. Margot Fonteyn │Dorothy Lamour │Eliana Miglio │Anna Maria Alberghetti │Marianna Di Martino

  1. Margot Fonteyn prima ballerina con il Royal Ballet
  2. Dorothy Lamour  è stata un'attrice e cantante statunitense.
  3. Eliana Miglio attrice, ex modella ed ex conduttrice televisiva italiana.
  4. Anna Maria Alberghetti soprano e attrice italiana naturalizzato statunitense
  5. Marianna Di Martino, all'anagrafe Marianna Di Martino De Cecco attrice e modella italiana.
Margot Fonteyn (Reigate, 18 maggio 1919Panama, 21 febbraio 1991) è stata una ballerina britannica, prima ballerina con il Royal Ballet. È considerata la più grande di tutti i tempi, ed è stata nominata prima ballerina assoluta dal Royal Ballet.
Fonteyn nacque con il nome di Margaret Evelyn ("Peggy") Hookham da padre inglese e madre irlandese. La madre era figlia illegittima dell'uomo d'affari brasiliano Antonio Fontes. I primi anni li trascorse in Cina, dove la famiglia si trasferì per seguire il lavoro del padre. All'inizio della sua carriera, Margaret trasformò il cognome Fontes in Fonteyn (lo stesso fece suo fratello) e il nome Margaret in Margot, da qui il nome d'arte.
Studiò a Londra con l'insegnante russa Serafina Astaf'eva. A 14 anni superò un'audizione per il Vic-Wells Ballet (in seguito Sadler's Wells Ballet e poi Royal Ballet).
Nel 1935 si ritirò dalle scene Alicia Markova, che era al tempo prima ballerina del Royal Ballet, e Fonteyn diventò, di lì a poco, la star della compagnia e la musa ispiratrice di tanti balletti del coreografo Sir Frederick Ashton: Ondine, Daphnis and Chloe, e Sylvia. È rimasta nella storia la sua interpretazione, a 26 anni, di Aurora ne La bella addormentata di Čajkovskij.
'I explained it when I danced it'. L'ho spiegato quando l'ho danzato - Margot
Negli anni quaranta, Margot e il ballerino australiano Robert Helpmann formarono una coppia artistica molto acclamata. Insieme andarono in tournée per molti anni.
Il 21 febbraio 1963, Nureev e Margot Fonteyn apparvero sul palco, per la prima volta insieme, in una rappresentazione di Giselle a Londra. Fu un grande successo. Durante le chiamate alla ribalta, Nureyev si inginocchiò davanti alla Fonteyn e le baciò la mano, cementando un'unione che durò una vita, sia sul palco sia fuori.
Nonostante la differenza di storia personale, temperamento ed età (quasi venti anni), furono amici e leali l'uno all'altra fino alla fine. La coppia diventò famosa per le ripetute chiamate alla ribalta e per i lanci di bouquet di fiori sul palco da parte del pubblico a ogni rappresentazione. INFO
Dorothy Lamour, pseudonimo di Mary Leta Dorothy Slaton (New Orleans, 10 dicembre 1914Los Angeles, 22 settembre 1996), è stata un'attrice e cantante statunitense.
Il sogno di Dorothy Lamour non era quello di fare l'attrice, bensì di affermarsi nel mondo dello spettacolo come cantante. Dopo aver vinto il titolo di Miss New Orleans a un concorso di bellezza nel 1931, decise di trasferirsi a Chicago in cerca di fortuna come cantante. Per qualche tempo lavorò come addetta all'ascensore in un grande magazzino, prima di essere ingaggiata come cantante nel gruppo di Herbie Kay, che diventerà il suo primo marito nel 1935. Oltre ad esibirsi con il gruppo del marito, la Lamour lavorò presso un'emittente radiofonica di Chicago, dove ebbe l'opportunità di accompagnare il cantante Rudy Vallee e il pianista Eddie Duchin.
Assunto il cognome "Lamour" da quello del patrigno, nel 1933 si trasferì a Hollywood, dove le fu offerto un breve ruolo non accreditato nel musical Viva le donne! (1933).
Riapparve successivamente sul grande schermo solamente nel 1936, quando ottenne una piccola parte in College Holiday, ma il ruolo che la consacrò definitivamente fu quello di Ulah in La figlia della jungla (1936), prodotto dalla Paramount e diretto da Wilhelm Thiele. Il film stabilì svariati record di incassi, e il personaggio di Ulah, una sorta di Tarzan al femminile, lanciò la Lamour nell'olimpo delle più grandi star femminili di Hollywood, soprattutto grazie allo splendido fisico messo in mostra nella pellicola. INFO
  1. Eliana Miglio è un'attrice, ex modella ed ex conduttrice televisiva italiana.
Figlia di padre milanese e di madre tedesca, originaria del Territorio di Memel, nell'odierna Lituania, è terzogenita dopo un fratello ed una sorella, Alessandra, che ha ricoperto la carica di assessore presso il comune di Luino. Eliana ha vissuto tra i cinque e i quindici anni di età sulle rive del lago Maggiore, a Luino, dove a 12 anni ha lavorato come dj nell'emittente locale Radio Stereo 4. Sempre a Luino ha frequentato il primo e parte del secondo anno scolastico, per poi andare a vivere in Germania e successivamente in collegio a Cortina d'Ampezzo. Parla il tedesco a livello di madrelingua.
Dopo altri trasferimenti si è infine stabilita a Roma, dove ha iniziato a lavorare come modella. Qui ha conosciuto il regista Marco Risi, ma alla nascita del loro figlio, Andrea Miglio Risi, la relazione è terminata. All'inizio della carriera di conduttrice ed attrice ha usato il nome d'arte Eliana Hoppe. Già nel 1985, con Alessandra Canale, conduce su Raidue il quiz estivo L'avventura, che per la prima volta propone un cruciverba come base delle prove dei concorrenti. Il programma, oltre ad essere un quiz, presentava al suo interno anche cartoni animati e documentari. Tra i suoi primi lavori cinematografici sono da segnalare la fiction Sogni e bisogni di Sergio Citti nella quale affianca, in un piccolo ruolo, Ninetto Davoli e il thriller Morirai a mezzanotte di Lamberto Bava nel quale, suo malgrado, è vittima di un incidente sul set: durante la scena del suo assassinio, la lama del coltello non si ritrasse, ferendo l'attrice. Negli Anni Novanta recita in svariate pellicole tra cui si segnala Figurine di Giovanni Robbiano nonché La via degli angeli e L'arcano incantatore di Pupi Avati. INFO
Gianca e Nick sono due ventenni bolognesi che si conoscono nel 1994 a Perugia durante lo stage per giovani musicisti di Umbria Jazz. Hanno vent'anni e entrambi sognano una carriera: Gianca suonando il sax e cercando di corrispondere alle aspettative di un padre che ha abbandonato le sue velleità artistiche per diventare un affermato commercialista, Nick dedicandosi alla sua tromba come per una sorta di rivincita su una situazione familiare squallida ed affettivamente arida. Li unisce la musica, li divide una ragazza.
La grande invasione delle rane
Fazi, 2006
Agnese da grande vuole fare l'avvocato. È decisa, sicura di sé, anche se ha appena dieci anni. Anna, sua sorella le invidia questa forza. La madre, donna altera, taglia le rose con la stessa sbadataggine con cui cura la propria depressione. Il padre, presente a intermittenza, coltiva un'ingombrante malinconia insieme alla passione malata per le rane. Sulllo sfondo di una provincia assonnata, si svolge un romanzo a stazioni, uno psicodramma dal sapore giocosamente pirandelliano nel quale sei personaggi rincorrono la propria identità passando attraverso i falsi miti degli anni Settanta. INFO

Suo padre, Daniele Alberghetti, era un baritono e violoncellista, che lavorò al Teatro alla Scala e all'Opera di Roma. Sua madre, Vittoria, era una pianista che lavorava alla Scuola Regia Musicale di Rodi.
La Alberghetti iniziò giovanissima la sua carriera artistica di cantante, esibendosi già a sei anni a Rodi nel 1942, in un concerto per voce e orchestra, e quindi in vari teatri europei, nonostante le difficoltà del periodo bellico.
Il 28 aprile 1950, all'età di 13 anni, debuttò in concerto a New York alla Carnegie Hall e, il 29 giugno dello stesso anno, si esibì con la New York Philharmonic al Lewisohn Stadium, davanti a un pubblico di 13.000 spettatori, cantando arie dalla Lucia di Lammermoor e La Traviata. Il successo fu così immediato che la famiglia Alberghetti decise di trasferirsi negli Stati Uniti in maniera permanente.
Nel 1951 fu coprotagonista del film-opera Il medium, tratto dall'omonima opera di Gian Carlo Menotti, mentre nel 1962 vinse un Tony Award come migliore attrice per il suo ruolo nel musical Carnival! di Bob Merrill.
Il suo ruolo teatrale più significativo giunse nel 1961-1963 come protagonista, a Broadway, del musical Carnival! di Bob Merrill. Per la sua interpretazione ricevette nel 1962 un Tony Award come migliore attrice protagonista in un musical.
Nel 1964 sposò il produttore Claudio Guzmán, riducendo drasticamente la propria attività artistica. Anche dopo il divorzio nel 1974, si occupò delle figlie, riprendendo con più intensità la carriera artistica solo dalla fine degli anni settanta in teatro con The Sound of Music (1978) e Camelot (1981), e tornando ad esibirsi come solista in concerti e in televisione. INFO
Marianna Di Martino, all'anagrafe Marianna Di Martino De Cecco è un'attrice e modella italiana.
È figlia di Giuseppe Di Martino, regista abruzzese ed ex direttore del Teatro Stabile di Catania, morto quando lei aveva quattro anni, e di Emanuela Muni, attrice siciliana.[1] Dal 2004 intraprende la carriera di modella, sfilando per Giorgio Armani e comparendo su riviste come Vogue. Su spinta della madre, nel 2008 partecipa, con il titolo di Miss Sicilia, alla 69ª edizione di Miss Italia, arrivando seconda.
Questa esperienza le permette di essere notata dalla giurata Anna Strasberg, la quale le concede una borsa di studio per il Lee Strasberg Theatre and Film Institute di New York; qui, nel 2009 inizia la formazione da attrice per poi continuare la sua carriera a Roma. Nello stesso anno si classifica quinta nella terza edizione di Italia's Next Top Model, abbandonando poi definitivamente la carriera in passerella in favore di quella attoriale; negli anni seguenti frequenta stage ancora con Strasberg, con Sergio Rubini e con Vincent Riotta, oltre a frequentare workshop e masterclass con Ivana Chubbuck. INFO
  • Riconoscimenti
  • 2017 - Terminillo Film Festival
  • Miglior attrice per Frattaglie
  • 2018 - Adriatic Film Festival
  • Miglior attrice per Amici comuni

"Sono figlia di attori, mia madre è Emanuela Muni, siciliana di Modica, mio padre, abruzzese, dirigeva il Teatro Stabile di Catania, la città dove si sono conosciuti e dove sono nata. Purtroppo è morto quando avevo quattro anni e mezzo. Aveva problemi di cuore. D'altra parte, era già piuttosto grande, aveva 74 anni, 46 più di mia madre. Lei l'aveva conosciuto a soli diciassette anni, era il suo maestro a teatro. Un amore totalizzante e molto difficile da vivere allo scoperto, non tanto perché erano in Sicilia: sfido qualunque padre a 'prenderla bene' quando scopre che la figlia sta con un uomo di dieci anni più vecchio di lui [...]".INFO

mercoledì 14 aprile 2021

#RosedaAmare. Circo immaginario album di Rossana Casale, Ispirato al romanzo omonimo di Sara Cerri,


Ispirato al romanzo omonimo di Sara Cerri, “Circo immaginario” è il nuovo album di inediti che Rossana Casale realizza dopo dieci anni.
Venti brani (14 cantati e 6 strumentali), per oltre un’ora di musica coinvolgente e appassionante, “Circo immaginario” colpisce per la ricchezza della tavolozza espressiva e la varietà delle proposte musicali. La sua lingua intreccia, in un mix decisamente originale, influenze balcaniche e dei paesi dell’Est, il pathos struggente di certe sonorità tzigane, suoni e colori bandistici, atmosfere circensi, temi ispirati alla grande tradizione italiana delle colonne sonore (un nome su tutti: il Nino Rota dei film di Fellini), la forza introspettiva della canzone d’autore francese, la melanconica sensualità di tanghi e milonghe argentine e un felice stile descrittivo che rimanda alla grande vena lirica della musica brasiliana e in particolare a maestri come Cico Buarque o Caetano Veloso.
Ricca, non consueta e ben studiata la scelta di Andrea Zuppini, responsabile degli arrangiamenti e delle orchestrazioni dell’album, dell’ensemble strumentale (fisarmoniche, organetti, trombe, flicorni, clarinetti, musette, ecc.) per un sound decisamente personale, frutto del lavoro dei cinquanta elementi dell’orchestra sinfonica RadioTV Moldova (diretta dal maestro Gheorghe Mustea) e di un insieme straordinario di musicisti: Ivan Ciccarelli (batteria e percussioni), Carmelo Isgrò (contrabbasso), Mario Rosini (pianoforte), Andrea Zuppini (chitarre, mandolino, basso e percussioni), Kaballà (cori in “La verità”), Carlo Cantini (violino), Marco Brioschi (tromba e flicorno), Giancarlo Porro (sax tenore, baritono e clarinetto), Mario Rosini (musette) e Riccardo Burattini (fisarmonica e organetto).
Ma gli artisti che animano il “Circo immaginario” della Casale non sono solo musicisti. In alcuni passaggi chiave della storia, infatti, la voce dei protagonisti è affidata -con felicissima intuizione produttiva, che arricchisce il progetto donandogli un supplemento d’anima- a veri e propri attori. Ecco, allora, che in “Dolce Sofia” troviamo Pierfrancesco favino nella parte di Alfredo; Mia Benedetta diventa “Micol” nell’emozionante “Circo immaginario reprise”; Paolo Briguglia è uno splendido “Victor” nell’appassionata e ironica “Gioir d’amore” e Carlo Reali è uno straordinario “Groppo” (il vecchio clown, personaggio intorno al quale ruota tutta la vicenda), sia ne “Il matto del paese”, che in “Vino divino”. Il ruolo di Sofia in “Polvere di luci”, il brano che di fatto chiude la narrazione, è stato affidato alla bravissima Lola Posani, coetanea di “Sofia” alla quale, oltre alla voce, regala il volto per la copertina dell’album. www.rossanacasale.it
CIRCO IMMAGINARIOAUTORE: Sara Cerri
GENERE: Romanzo
EDITORE:
Sofia è una bambina di dodici anni vivace, con gli occhi spalancati sulla meraviglia delle cose. Gira il mondo con il suo papà, un silenzioso ex artista di strada, lo fa da sempre, ama spostarsi da un luogo all’altro. Un giorno arrivano in piccolo paese di mare senza nome all’inizio della stagione estiva per trascorrere le vacanze. Tra una scogliera, i profumi della macchia mediterranea i negozi appoggiati l’un l’altro lungo la strada inizia l’avventura più importante che potessero vivere insieme. È infatti tra l’ingombrante presenza del mare e il piccolo paese che riaffiorano i tanti ricordi creduti persi e le emozioni per troppo tempo tenute a freno. La bimba sente di essere già stata in quel posto magico incastonato tra il verde del mare e il blu del cielo e sperimenta fisicamente un forte legame con quei colori, quei profumi così profondamente radicati in lei. Sofia nell’arco di un’estate capisce, cresce si confronta e ricorda e, proprio nell’atto del ricordare, si riappropria del suo passato, della radice che la lega ai luoghi e alle persone...
Circo immaginario è un romanzo apparentemente leggero che racconta una storia semplice, ma che racchiude in sé tutti i valori comuni che ci fanno sentire partecipi di un’unica realtà. Attraverso i personaggi, soprattutto quelli minori che reclamano in modo quasi prepotente la loro parte nella storia, prendono vita sentimenti, emozioni e ricordi creduti persi. Sara Cerri tratteggia con poche pennellate decise caratteri e situazioni e delinea maschere che nascondono i sentimenti più veri e che solo se “mediati” riescono a parlare di sé. Sottovoce, in punta di piedi, senza tanti clamori, si è fatto apprezzare l’ultimo libro dell’autrice viareggina, già conosciuta a chi ama la letteratura per ragazzi per il suo Grande blu, uscito sempre per Fabbri. Ma con il suo Circo immaginario ha conquistato il cuore di grandi e piccoli lettori che lo hanno amato non solo per la storia dolce e misteriosa, ma anche per le atmosfere e le immagini evocate nelle pagine. Ad essere affascinata dalla poesia di questo libro anche Rossana Casale, che ha scritto musiche e testi ispirate a questo piccolo gioiello. mangialibri.com
Un romanzo e un disco che si fondono per dar vita a un’opera che riesce a coniugare in modo sensibile ascolto e lettura. Ne parlano in questa intervista di Maria Grosso le autrici, Sara Cerri e Rossana Casale.
Due onde distinte che si infrangono nello stesso istante. Circo immaginario è il romanzo di Sara Cerri pubblicato da Fabbri nel 2005, ma adesso è anche un’opera doppia che unisce una riedizione del libro al concept album di Rossana Casale, che porta lo stesso titolo.
Un racconto minimal, raffinata attenzione verso una sensibilità non ancora adolescente, un’anima che cerca la madre scomparsa, una figlia e suo padre, artisti di strada e del ritorno, per una storia che “sta tutta nel palmo di una mano”. Lì Casale l’ha vista accendersi e girare come una piccola giostra, allora il cerchio si è riaperto e, complice il contributo della scrittrice, ha dato corpo a un flusso creativo totalizzante, intimamente nuovo per la qualità dell’ispirazione e per la poeticità dei risultati. Canzoni di vetro nascoste nel tempo dell’estate e dell’infanzia, dove forse le due autrici si sono incrociate e riconosciute, dilatando sensi e suoni del loro Circo immaginario. Un progetto complesso, tutto centrato sull’ascolto e la lettura, per un bianco e nero da colorare a piacimento (l’unica immagine è lo scatto di copertina). Il resto è libertà. Di attraversare pagine e note, e di scoprire segrete assonanze, vibranti individualità. Con questo intento, desiderosi di conoscere il tracciato dell’opera e insieme la mappa delle affinità elettive tra le due artiste, abbiamo raccolto le loro voci. www.liberweb.it

martedì 13 aprile 2021

#RosedaAmare #Tratti e #Ritratti #AlFemminile. Linda McCartney

Linda Louise McCartney, Lady McCartney, nata Eastman (Scarsdale, 24 settembre 1941Tucson, 17 aprile 1998), è stata una fotografa, tastierista, cantante, attivista e imprenditrice statunitense.
Prima di legarsi a Paul McCartney, Linda è stata fotografa professionista di celebrità e musicisti contemporanei. Alcune foto di Linda sono state poi pubblicate nel 1992 nel testo Linda McCartney's Sixties: Portrait of an Era. 
Linda ha sposato Paul nel 1969 nella Chiesa di San Giovanni a Londra. Sua figlia, Heather Louise, avuta dal precedente matrimonio con Melville See, è stata adottata dal secondo marito. Insieme, Paul e Linda hanno avuto tre figli: Mary, Stella e James.
Nel 1971, in seguito al matrimonio e allo scioglimento dei Beatles, Paul e Linda McCartney hanno inciso un disco, Ram. Qualche tempo dopo, formarono una band, i Wings.
È stata un'attivista dei diritti umani e ha scritto diversi testi sulla cucina vegetariana. Insieme al marito ha fondato la Linda McCartney Foods.
Fotografò Eric Clapton per la rivista Rolling Stone, diventando la prima donna a pubblicare una fotografia in copertina (11 maggio, 1968). Anche lei e il marito Paul comparvero sulla copertina della stessa testata il 31 gennaio 1974. Ciò rese Linda l'unica persona apparsa sulla rivista che aveva scattato la fotografia e allo stesso momento era stata fotografata. I suoi scatti vennero poi esibiti in oltre 50 gallerie internazioni tra cui il Victoria and Albert Museum di Londra. Una collezione delle sue fotografie che scattò all'epoca sono poi apparse nel libro Linda McCartney's Sixties: Portrait of an Era, pubblicato nel 1992.Sua è anche l'immagine di copertina per il singolo di Paul McCartney e Michael Jackson, "The Girl Is Mine".
Nel 1977, il singolo di ispirazione reggae "Seaside Woman" fu prodotto da una band sconosciuta chiamata Suzy and the Red Stripes presso gli Epic Records negli Stati Uniti. In realtà, Suzy and the Red Stripes erano gli Wings, con Linda (che scrisse la canzone) come voce principale. 
Linda McCartney ha condiviso una nomination agli Oscar per la composizione di "Live and Let Die". L'album di Linda Wide Prairie che includeva "Seaside Woman" fu prodotto postumo nel 1998. Insieme ad altri otto compositori inglesi, Paul ha prodotto l'album corale A Garland for Linda.
Linda introdusse il marito Paul al vegetarianismo nel 1975. Paul ha poi dichiarato: «Adesso non mangiamo più niente che debba essere ucciso per noi. Ne abbiamo passate tante, negli anni Sessanta, con tutta la droga e gli amici che morivano come mosche, e adesso siamo arrivati al punto in cui diamo davvero un grande valore alla vita». Sul vegetarianesimo ha dichiarato: «Non mangerò mai più qualunque cosa abbia una faccia. Se i mattatoi avessero le pareti di vetro, tutti sarebbero vegetariani». Linda è autrice di tre testi sulla cucina vegetariana: Linda McCartney's Home Cooking del 1989, Linda's Kitchen del 1995 e Linda McCartney on Tour, pubblicato postumo il 27 ottobre 1998.
La foto di copertina dell'album di Neil Young Sugar Mountain: Live at Canterbury House 1968, che rappresenta il ritratto dell'artista canadese, fu scattata da Linda McCartney. it.wikipedia.org

sabato 10 aprile 2021

Carmen Consoli ‎– Eva Contro Eva

Carmen Consoli ‎– Eva Contro Eva
Etichetta: Polydor ‎– 9877511
Formato: CD, Album
Paese: Italy
Uscita: 12 May 2006
Genere: Rock, Pop
"Suonando all'estero mi sono resa conto del fatto che l'artista che si presenta con il proprio stile 'esotico' suscita maggiori attenzioni di quello che scimmiotta, magari anche bene, certi consolidati schemi rock o elettronici; non cambierei me stessa per farmi maggiormente notare, è ovvio, ma questa presa di coscienza mi ha spronato ancor più a seguire le mie naturali inclinazioni. Ecco quindi il mandolino, il contrabbasso, il piffero, il bouzouki, il santur, il duduk e altri strumenti africani utilizzati però con approccio 'rock': perché rock significa energia e destabilizzazione, e dunque una chitarra accarezzata o una melodia inattesa possono essere molto più 'di rottura' della scontatezza di determinate distorsioni e assalti ritmici.
Quest'album è nato proprio come nacque, dieci anni fa, DUE PAROLE: l'ho scritto con la chitarra acustica, isolandomi. Un rapporto tra me e me. Infatti mi sono rivista nella mia stanzetta che canto sottovoce per non svegliare i miei genitori o i miei vicini di stanza dell'albergo dove alloggiavo. I primi pezzi che ho presentato alla band, l'anno scorso, avevano assunto una veste elettrica: Signor Tentenna, per dirne uno, sembrava Per niente stanca. Poi la situazione è cambiata, e quando ci siamo trovati tutti a Catania per arrangiare e incidere, l'acustico ha prevalso: mi ricordo serate intere nelle quali io suonavo da sola e i ragazzi mi ascoltavano per capire i brani e trovare il modo migliore per metterci mano rispettandone l'intenzione e la spontaneità.
Le ignoranze non trascurabili e il complesso,
una voragine,
la si può occultare nel silenzio
scansando il pericolo di un mite confronto diretto

Dei dieci episodi, il più vecchio è Sulle rive di Morfeo, che risale al luglio del 2004... Poi è stata la volta de La dolce attesa, Piccolo Cesare, Tutto su Eva, Signor Tentenna e Il pendio dell'abbandono. Più avanti, nell'estate 2005, sono arrivati Preghiera in Gola, Madre Terra - ad agosto, quando Angelique Kidjo è venuta a farmi visita per una settimana - e infine Il sorriso di Atlantide e Maria Catena." * tratto da Carmen Consoli - Quello che sento, F. Guglielmi - GIUNTI Editore 2006 www.carmenconsoli.it 

Rivivono fragranze estinte tra monti d’incanto
le grandi speranze travolte dall’ira 
di oceani in tempesta
avvolta da una prodigiosa atmosfera
Atlantide.
Sorride intanto e volge uno sguardo amichevole
infondo agli abissi antichi splendori 
di un mondo sommerso da migliaia di anni.
Stupidamente ho temuto
l’immensa e spietata bellezza,
la profondità dei tuoi occhi