L'amore che vorrei - Corto
Michelle Hunziker "Non c'è giustificazione e motivo per cui uno debba vivere o subìre delle violenze, anche quando sei molto innamorato non ci sono giustificazioni, tutto quello che ci raccontiamo ogni giorno noi donne è sbagliato. L'amore è bello e gioioso", ha detto la showgirl. E' la prima volta che Michelle oltre a promuovere il corto con la Fondazione, vi recita da attrice. "Uno può avere degli ematomi, dei lividi sul corpo, ma anche quelli nel cuore, che sono anche peggio a volte e rimangono, quindi vanno combattuti, non è giusto che chi ti ama ti offenda e ti maltratti, noi donne dobbiamo imparare ad amarci e chi ci sta vicino se ha un problema deve farsi curare".
Giulia Bongiorno
"Questo corto consente di individuare cosa può essere una violenza psicologica. Attraverso la storia di cinque donne vittime di violenze di varie forme, si vuole far capire quanto sia importante riconoscere questi comportamenti e trovare il coraggio di bloccarli e denunciarli", ha spiegato invece l'avvocato.
Doppia Difesa, One More Pictures e Rai Cinema presentano una nuova innovativa campagna sociale. “L’amore che vorrei”, il cortometraggio scritto e diretto da Gabriele Pignotta, interpretato da Michelle Hunziker, Michela Andreozzi, Claudia Potenza, Mia Benedetta, Giulia Elettra Gorietti con la partecipazione di Giulio Berruti
- Sceneggiatura: Gabriele Pignotta
- Fotografia: Tani Canevari
- Musiche: Stefano Switala
- Montaggio: Diego Capitani
- Scenografia: Sara Stirpe
- Costumi: Susanna Ausoni
- Effetti: Direct2Brain
- Suono: Iacopo Pineschi
- PRESENTATO ALLA 73. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA, E' UN PROGETTO PROMOSSO DA DOPPIA DIFESA, ONE MORE PICTURES E RAI CINEMA NELL'AMBITO DI UNA INNOVATIVA CAMPAGNA SOCIALE. DOPO I CORTOMETRAGGI "UN'ALTRA STORIA", PROGETTO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE E "ANCORA UN'ALTRA STORIA", SUL FENOMENO DELL'ALIENAZIONE PARENTALE, QUESTA VOLTA LA CAMPAGNA AFFRONTA IL TEMA DEI MALTRATTAMENTI E DELLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITA DALLE DONNE ALL'INTERNO DELLA COPPIA. FONTE - www.cinematografo.it
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