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lunedì 3 giugno 2024

#Tratti e #Ritratti | #AlFemminile - Carmen Llera Moravia

Carmen Llera, nota con il nome di Carmen Llera Moravia, è una scrittrice spagnola naturalizzata italiana. È stata moglie di Alberto Moravia dal 1986 al 1990. «Se domani non mi uscisse più una riga, ma avessi imparato a vivere, Dio!, è un cambio che farei immediatamente.» (Carmen Llera Moravia, Intervista in occasione del suo quinto romanzo, Sette: settimanale del Corriere della Sera, giugno 1996)

Nel 2000 ha fatto pubblicare le lettere e i biglietti amorosi scritti per lei da Moravia con il titolo Finalmente ti scrivo, poi distrutti per sua stessa ammissione. A sua cura, ha pubblicato nel 2008 una poesia inedita dello scrittore in francese. La sua lettera al Corriere della Sera del 22 agosto 2013 ha riaperto ancora una volta il drammatico tema della difficile ricostruzione del dopo terremoto dell'Aquila: "lo spettacolo è desolante, ponteggi dentro e fuori sorreggono gli edifici, gru, cani randagi, silenzio, saracinesche abbassate, una città fantasma che ricorda Beirut bombardata, Aleppo, Guernica".

"Rimango autore Bompiani, così anche l'opera omnia di Alberto Moravia": con queste parole Carmen Llera ha categoricamente risposto in un'altra lettera aperta, inviata sempre al Corriere della Sera, non intendendo aderire alla nascita della nuova casa editrice finanziata dagli scrittori nel 2015, La nave di Teseo, voluta da Umberto Eco e portata avanti da Elisabetta Sgarbi, in disapprovazione della presa di posizione "per incompatibilità antropologica" del gruppo di scrittori nei confronti del potere editoriale della fusione di Mondazzoli (Mondadori e Rizzoli). Tuttavia, nel 2016 è stato pubblicato un suo racconto (Lola e i tennisti) per la raccolta Smash: 15 racconti di tennis, edito dalla Nave di Teseo it.wikipedia.org

Carmen Llera racconta Moravia Un anno fa aveva dichiarato che Amori incompiuti, il suo racconto di cinque storie sentimentali più o meno autobiografiche, sarebbe stato l' ultimo. L' idea di sette libri nella vita le piaceva, era un bel numero. Ora però Carmen Llera annuncia un nuovo volume, probabilmente scottante. Se fino ad adesso infatti aveva mantenuto un certo riserbo sul suo rapporto con Alberto Moravia, nel racconto-verità che oggi come oggi ha come titolo provvisorio Finalmente ti scrivo, la scrittrice rompe il silenzio. Si annunciano così centodieci pagine, che sarà la casa editrice Bompiani a pubblicare, con molto sesso, incontri, fughe, dichiarazioni, liti, tradimenti, amicizie: perno della narrazione, il matrimonio con Moravia. Il libro dovrebbe uscire il 26 settembre, a dieci anni dalla scomparsa dello scrittore romano, e conterrà innanzitutto lettere, biglietti, messaggi, le parole scritte che Moravia ha consegnato alla giovane moglie nei quasi dieci anni del loro rapporto. Secondo il racconto di Carmen Llera si tratta di pagine d' amore, lettere che fanno ridere, piangere, dolci oppure disperate, piene di energia o melanconiche, intelligenti. "Finalmente ti scrivo," inizia quello che Carmen Llera definisce il suo romanzo autobiografico, "un martedì qualsiasi di fine secolo, non chiedermi perché ho aspettato tanto". In effetti, forse, tutti si immaginavano che i dialoghi e i messaggi privati di quella coppia, che fece tanto scalpore per la grande differenza di età tra Moravia e Llera, uscissero prima. O forse si auguravano che rimanessero, garbatamente, un ricordo segreto. la Repubblica.it > 2000 > 09 > 10 >
"Complice. Coincidevamo in molte cose, anche nel gusto e nella lettura. Io ero giovane e consideravo tutto questo naturale. Non cercavo certo il padre, né lui voleva esserlo. E non sentivo la differenza di età". Lui però l'avvertiva, e ne era anche spaventato. "Solo a volte. Negli ultimi anni appariva molto irritato dal decadimento fisico. Una volta in Irlanda rifiutò sdegnosamente la sedia a rotelle messa a disposizione in aeroporto. "Mai", mi disse con durezza. "Ma sei ridicolo", gli dicevo. "Da sempre hai problemi con la gamba". Il decadimento vero è quello intellettuale ".

Però la dimensione corporale è stata molto presente nel vostro rapporto, fin dall'inizio.
"Sì, erano passate poco più di quarantotto ore dal nostro primo incontro a Sabaudia. Accadde nella sua casa sul Lungotevere: sul divano bianco mi afferrò con le sue mani grandi, forti. Ero andata da lui per discutere di cinema e letteratura. Di Alberto mi piaceva tutto: il fisico asciutto, le folta sopracciglia bianche, il grande naso ricurvo". Lui però temeva di perdere questa sua fisicità prorompente. "Io ho 75 anni e faccio l'amore come quando ne avevo 40 anni ma non è affatto detto che tra quattro o cinque sarà così".
"Viveva tutto con straordinaria lucidità, ma io ero troppo giovane per capire. Ora a sessant'anni capisco le sue ansie sul tempo che passa".

  • Finalmente ti scrivo di Carmen Llera Moravia
  • Bompiani, 2019
In un giorno qualsiasi davanti a un centinaio di lettere di Alberto Moravia sparpagliate sul letto, imparate "quasi a memoria", ecco che, come scaturendo da una lenta e sotterranea maturazione, scatta nell’autrice di questo libro l’impulso a rispondere, a fare i conti con il passato. «Breve e intenso dialogo a distanza con suo marito Alberto Moravia, attraverso le lettere che il celebre scrittore scomparso nel 1990 le scriveva in ogni occasione» - Alberto Riva, Il Venerdì Da una parte un "anziano romanziere", la sua fragilità, la sua travolgente passione e il suo timore di essere escluso dalla vitalità della compagna. Dall’altra, una donna "scomoda", che ha esplorato dentro di sé e nei suoi riguardi con gli altri la struggente malinconia del vivere ma anche l’impulso prepotente ad accogliere ogni possibilità vitale. Dal caleidoscopio di incontri, fughe, conversazioni, sesso, amicizie, tradimenti, narrati sempre con una leggerezza in punta di penna, emerge alla fine una singola, emblematica frase di Alberto Moravia: "Nessuno ti amerà mai come me". Carmen Llera, avventurandosi nelle pieghe del suo vissuto e mettendo a nudo se stessa con disarmante franchezza, ci offre una mappa del ricordo che non può condurre altro che a una trepidante domanda, che riassume il senso di una perdita incolmabile: "Dove sei?"

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