“Arte al femminile” è un concorso di pittura promosso dall’associazione socio-culturale Arte che Parla in collaborazione con l’agenzia di servizi editoriali e promozione culturale Scrittura&dintorni.it. Il concorso prende il nome dall’omonimo convegno che si terrà l’8 marzo presso i locali del Comune di Polistena (RC) con lo scopo di mettere in luce le donne che si esprimono attraverso il loro talento in tale ambito.
La partecipazione è gratuita e rivolta a tutte le artiste italiane e straniere (che abbiano prodotto almeno 15 tele)che possono partecipare inviando l’immagine di una sola opera, in formato .JPG, in buona risoluzione, alla mail: info@scritturaedintorni.it
Se la partecipante è minorenne occorre il consenso scritto dei genitori oltre, ovviamente, a quello relativo alla privacy e alla pubblicazione.
Una giuria procederà alla valutazione delle opere candidate secondo i seguenti criteri: tecnica utilizzata, espressività e originalità.
Le quattro artiste scelte dalla giuria saranno premiate con una pergamena l’8 marzo, nell’ambito del convegno sulle pari opportunità nel settore lavorativo e sociale, durante il quale potranno fare un loro intervento; avranno la possibilità di esporre le loro opere durante il mese di marzo, all’interno di uno spazio dedicato del Comune di Polistena, secondo un calendario che vedrà ogni singola mostra allestita per tre giorni alla settimana.
La pubblicazione dei nomi delle vincitrici avverrà sulle pagine social dell’associazione Arte che Parla e di Scritturaedintorni.it.
L’evento “Arte al femminile” – che comprende il concorso, il convegno e la successiva esposizione delle artiste vincitrici – sarà pubblicizzato sulle pagine social dell’associazione Arte che Parla e da Scritturaedintorni.it e attraverso altri canali di comunicazione a loro disposizione.
Romana di nascita, ma napoletana di adozione, Paola Capriotti è una nota ceramista, molto attenta alle tematiche sociali e molto attiva nel mondo del volontariato, anche attraverso la “Casa del Sorriso”, struttura di accoglienza dei familiari di malati degenti in ospedale, e/o degli stessi ammalati se in day-hospital, autosufficienti ed accompagnati – tra l’altro, nel 2014, dopo tristi vicende personali che ha superato brillantemente, “Sono stata operata due volte e proprio nella ceramica ho trovato la forza di andare avanti”, ha donato un forno per cuocere la ceramica al Laboratorio di ceramica per i malati oncologici dell’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli.
Il suo laboratorio di ceramica artistica si trova nel centro storico della città partenopea. Le sue ceramiche, molte delle quali firmate “Terra mia” – azienda di cui fino a qualche anno fa era titolare -, create con minuziosa lavorazione, sono state oggetto di numerose esposizioni e sono state state presenti in alcune soap opera partenopee, in particolare, per venti anni, in “Un posto al sole”.Da ultimo, nel 2019, l’artista, in occasione della VI edizione del premio Napoli Arte & Rivoluzione – evento dedicato alle Quattro giornate di Napoli e a tutti gli episodi storici in cui il popolo partenopeo ha avuto il coraggio di alzare la testa e combattere contro ogni forma di oppressione, tenutosi al Palazzo delle Arti di Napoli, Sala Di Stefano, nell’ ambito di “Napoli Expò Art Polis 2019” – ha ricevuto il premio della critica per il modo in cui è riuscita a esprimere attraverso una materia fragile come la ceramica, la forza di tutte le donne.
Raquel Welch, pseudonimo di Jo Raquel Tejada (Chicago, 5 settembre 1940 – Los Angeles, 15 febbraio 2023, è stata un'attrice e modella statunitense.
Considerata tra le più grandi sex symbol del cinema hollywoodiano tra gli anni sessanta e settanta, la Welch nel tempo è riuscita a farsi apprezzare anche come attrice in ruoli più seri, tanto da guadagnarsi due nomination ai Golden Globe, vincendolo nel 1975 come migliore attrice in un film commedia o musicale per il ruolo di Costanza Bonacieux ne I tre moschettieri.
La Welch esordì come attrice a 24 anni, in piccole parti, nel 1964 nei film Madame P... e le sue ragazze di Russell Rouse, con protagonisti Shelley Winters e Robert Taylor, e al fianco di Elvis Presley in Il cantante del luna park di John Rich, ma dopo alcune esperienze televisive, come Il virginiano e Vita da strega, sempre del 1964, entrò prepotentemente nell'immaginario delle generazioni degli anni sessanta per il ruolo della prosperosa Loana in Un milione di anni fa di Don Chaffey. Il manifesto del film, uscito nel 1966, con il primo piano dell'attrice in un provocante bikini in pelle, è divenuto un cult e la Welch si affermò subito come sex symbol, ulteriormente esaltato dalle sue apparizioni in Fathom: bella, intrepida e spia (1967) di Leslie H. Martinson, accanto ad Anthony Franciosa, e Il mio amico il diavolo (1967) di Stanley Donen, con protagonisti Dudley Moore e Peter Cook. Sempre nel 1966 recitò nel fortunato film di fantascienza Viaggio allucinante di Richard Fleischer, con protagonista Stephen Boyd, interpretandone l'unico personaggio femminile.
La prorompente bellezza dell'attrice, che tuttavia col tempo divenne anche il suo limite, e la sua notorietà la portarono presto ad affrontare vari generi cinematografici: la commedia, come Spara forte, più forte... non capisco! (1966) di Eduardo De Filippo, Le fate (1966) di Mauro Bolognini e Colpo grosso alla napoletana (1968) di Ken Annakin, il poliziesco, come La signora nel cemento (1968) di Gordon Douglas e L'implacabile omicida (1969) di James Neilson, e il western, nel quale spiccano Bandolero! (1968) di Andrew V. McLaglen, ove affiancò Dean Martin e James Stewart, e La texana e i fratelli Penitenza (1971) di Burt Kennedy. wikipedia
Riconoscimenti
Golden Globe
1975 – Migliore attrice in un film commedia o musicale per I tre moschettieri
1988 – Candidatura alla miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione per Quando morire
Razzie Awards
1998 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista per L'inventore pazzo