#RosedaAmare

Al Femminile. Ogni giorno, senza differenze. Storie e idee colorate d'amore. Sempre.

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domenica 22 settembre 2019

Grazia Di Michele Apollonia

Grazia Di Michele
Apollonia
Nata difettosa, settimina, continuamente malata, Apollonia cresce in un piccolo paese del Sud in una famiglia di imprenditori della seta. Contrariamente ai suoi fratelli è gracile, ha gli occhi scuri di una zingara e ha il dono della visione. Le sue previsioni sono spesso catastrofiche.
E’ lei che con disarmante innocenza svela in pubblico la doppia vita del padre, che predice una gravidanza difficile della madre, la morte di un collaboratore della famiglia e un imminente disastro economico.
Gode persino di qualche giorno di venerazione, quando nell’acqua del mare, suo malgrado, trova due occhi verdi che la folla attribuisce alla statua di Santa Pallida, rinvenuta anni prima ma senza occhi. Sempre lei di notte, sonnambula, resuscita e libera gli animali imbalsamati dal nonno.
Si guadagna una posizione da reclusa, affidata alle cure di una domestica premurosa, Alfonsina, che la cresce a carne di cavallo e malocchi, riconoscendone però la santità.

Esce solo per recarsi a scuola o – spinta dalla sorella Rosalba, che vuole ampliare e sfruttare le sue doti – per frequentare Donna Augusta, la temuta medium del paese.
Rosalba, sana di corpo e di testa, è la prescelta della famiglia e presto le sue qualità la portano ad essere prima ballerina al San Carlo, mentre il fratello Vanni abbraccia la protesta proletaria in pieno conflitto con le posizioni della famiglia.

Ultima nata in casa è Pietra, unica sopravvissuta a un parto gemellare, cresce nell’indifferenza della madre, depressa dopo averla messa al mondo, e assimila il gergo sgrammaticato di Alfonsina.

Apollonia deve vedersela con i pregiudizi del paese, col busto di ferro per correggere la sua schiena, con gli zigomi da zingara, con le sue febbri improvvise, e la salute troppo precaria, le gambe troppo gracili, i denti troppo fragili.
Con la bellezza luminosa di Rosalba.
Con una madre depressa e un padre assente, con una domestica invadente e un fratello irrisolto.
Ma cresce nella verità, riconosce l’amore dove manca e dove abbonda. E si innamora di un ragazzo “chiacchierato” in cui riesce infine a rispecchiarsi.
Grazie Di Michele
Cantautrice, musicoterapeuta, insegnante di canto, attrice. In oltre trent’anni di carriera, cominciata al Folkstudio e proseguita con le più importanti esperienze in ambito musicale e teatrale, ha percorso molti sentieri artistici e scientifici, senza mai tralasciare l’impegno sociale. Ha scritto centinaia di canzoni per sé e per altri artisti, prodotto giovani talenti, collaborato con numerosi musicisti, italiani e stranieri, cantando o scrivendo brani con o per loro. Da qualche anno collabora anche con l’«Huffington Post», con un blog intitolato “Le vie dei canti”, e con OptimaMagazine, per il quale cura una rubrica scrivendo principalmente di musica.
Pubblicato da Giuseppe Giorgi alle 22:29 Nessun commento:
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giovedì 20 giugno 2019

SIRENE, SIGNORE E SIGNORINE storie note e meno note della città di Napoli

SIRENE, SIGNORE E SIGNORINE
storie note e meno note della città di Napoli
UN PROGETTO SPECIALE DE LA SCENA DELLE DONNE – PERCORSI TEATRALI CON LE DONNE A FORCELLA
IDEAZIONE E CURA MARINA RIPPA PER F.PL. FEMMINILE PLURALE
IN COLLABORAZIONE CON ASSESSORATO ALLA CULTURA E AL TURISMO DEL COMUNE DI NAPOLI
MESSINSCENA COLLETTIVA MARINA RIPPA, MONICA COSTIGLIOLA, FIORELLA ORAZZOCOLLABORAZIONI LUCIA BORRIELLO, DESIDERIA ANGELONI, MASSIMO STAICHFOTO MARIO LAPORTA, SARA PETRACHICON AMELIA PATIERNO, ANNA LIGUORI, ANNA MANZO, ANNA MARIGLIANO, ANNA PATIERNO, ANTONELLA ESPOSITO, FLORA FALITI, FLORA QUARTO, GIANNA MOSCA, IDA POLLICE, MELINA DE LUCA, NUNZIA PATIERNO, PATRIZIA IORIO, ROSA LIMA, ROSA TARANTINO, ROSALBA FIORENTINO, ROSSELLA CASCONE, SUSY CERASUOLO, SUSY MARTINO, TINA ESPOSITO
21 giugno 2019 ore 19.00 e ore 21.00
22 giugno 2019 ore 19.00 e ore 21.00
23 giugno 2019 ore 19.00 e ore 21.00
durata 50 min
Napoli
Palazzo Fondi
Una performance sia in presenza (tre giorni di repliche) che in assenza (con alcune stanze attrezzate e allestite, aperte al pubblico nei tre giorni precedenti alle repliche dalle ore 19.00 alle 21.00). Una performance in presenza, dove si racconta, attraverso il vissuto di ciascuna, la storia di donne che hanno avuto a che fare con la città di Napoli: figure leggendarie, mitologiche e figure reali. Artiste, sante, regine, donne colte o del popolo, studiate e incarnate a seconda della “corrispondenza” con loro stesse.
Così si incontrano, tra le tante, Diana De Rosa, Adriana Basile, Giovanna I d’Angiò, Maria D’Avalos, la Sirena Partenope, Bernardina Pisa, Santa Restituta, la Madonna delle scarpette e quella bruna del Carmine, Maria Lorenza Longo, Maria Paris. Figure femminili spesso dimenticate, non tutte napoletane di nascita, ma che hanno fatto della città la loro patria di elezione, immaginate di passaggio a Palazzo Fondi a raccontarci di loro, del tempo vissuto, di un pezzo di storia che spesso non si conosce. Una performance in assenza: due o tre donne a turno a “guardia” delle stanze allestite raccontano il progetto La scena delle donne, che va avanti a Forcella dal 2007. Accompagneranno le installazioni gli sguardi delle fotografe che hanno seguito negli anni il progetto: Angela Maione, Irene De Caprio, Anna Radetich, Miriam Altomonte, Sara Petrachi, insieme a quello di Mario Laporta, che ha ritratto tutte.
«Continuiamo a credere che la bellezza sia la strada da percorrere, - afferma Marina Rippa nelle note di messinscena - soprattutto nei territori dove si perde in un quotidiano che parla di sopravvivenza, prevaricazione, violenza e sofferenza sociale. Il nostro progetto resiste “nonostante”: nonostante lo spazio da conquistare anno dopo anno , nonostante il tempo rubato ai doveri familiari e di lavoro che c’è e non c’è, nonostante l’indifferenza generale, nonostante la vita che corre troppo in fretta, nonostante qualcuno che ci dice, ogni tanto: “ma chi vo’ ffa fa’?”…» https://www.napoliteatrofestival.it
LA SCENA DELLE DONNE
ideazione e cura: Marina Rippa
partecipazione ai laboratori, in qualità di conduttrici e/o collaboratrici:
Alessandra Asuni, Alessandra Carchedi, Alessandra Cutolo, Angela Maione, Anna Radetich, Antonella Monetti, Antonella Romano, Caterina Pontrlandolfo, Chiara Postiglione, Daniela Salernitano, Grazia Pagetta, Irene De Caprio, Linda Dalisi, Maria Grazia D’Avino, Marina Rippa, Miriam Altomonte, Monica Costigliola, Nunzia Schiano, Roberta Di Domenico De Caro, Rosellina Leone, Tadema de Sarno Prignano, Tonia Garante.
Sono ormai molte (negli anni almeno 400) le donne che hanno partecipato a La scena delle donne, progetto che esplora l’universo femminile attraverso le arti sceniche.
Il progetto vede i primi passi nel 1999, nella Comunità alloggio per donne anziane “Cardinale Mimmi” di Napoli, dove va avanti fino al 2006.
Nel 2007 si sposta a Forcella, dove nasce il laboratorio teatrale “Donne con la folla nel cuore”, tenuto al Teatro Trianon di Napoli, con la Direzione Artistica di Nino D’Angelo.
La scena delle donne è sempre stato sostenuto da enti pubblici e privati: gli Assessorati alla Cultura e/o alle Politiche sociali del Comune di Napoli, la Regione Campania, (Assessorato alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità), la Fondazione Banco di Napoli, Fondazione Con il Sud, Enel cuore, i fondi FSE per i Pon nelle scuole, ed è stato ospitato in spazi teatrali e non. Ed è sempre stato a partecipazione gratuita per le donne che ne hanno preso parte.
La parte svolta nell’Istituto Comprensivo Statale “A.Ristori” di Napoli da fine 2008 a giugno 2009, che ha visto coinvolte 100 donne (60 per le arti del teatro e 40 per la narrazione) ha partecipato alla prima edizione del Fringe E45 all’interno del Napoli Teatro Festival diretto da Renato Quaglia, con l’evento “Ombre, presenze, tentate partenze”
Nel 2010 un gruppo di 20 donne ha continuato il laboratorio teatrale, conclusosi con l’evento “L’ultima luna”, al Teatro Trianon. https://effepielle.wordpress.com/laboratori-2/
Pubblicato da Giuseppe Giorgi alle 22:06 Nessun commento:
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domenica 16 giugno 2019

...la tua forza e la tua convinzione non hanno età. Madre Teresa di Calcutta

Risultati immagini per Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia; 
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un`altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva. 
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. 

Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni 
non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!
Madre Teresa di Calcutta
 
Madre Teresa: Tieni presente
voce: Flavio Insinna pianoforte: Angelo Nigro musica:Hans Zimmer & Lisa Gerrard - Now We Are Free
#UnMONDOaColori #Parole e #Storie #Universali
#RosedaAmare
Pubblicato da Giuseppe Giorgi alle 10:25 Nessun commento:
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Etichette: #RosedaAmareStorie

giovedì 30 maggio 2019

Ci mise solo un istante...Il dio delle piccole cose Arundhati Roy

Forse sono i due titoli più belli e strani del Novecento: "Cent'anni di solitudine" e "Il dio delle piccole cose" - e in italiano suonano con lo stesso ritmo poetico e malinconico. Ma il fascino del titolo non è la sola cosa che hanno in comune il grande libro di Gabriel Garcia Marquez e il romanzo di Arundhati Roy.
Irene Bignardi, La Repubblica
Arundhati Roy, un fenomeno letterario sensazionale.
New York Times
Vincitore del Booker Prize e libro più venduto in tutto il mondo nella storia di questo prestigioso premio Ammu, figlia di un alto funzionario, decide di lasciare il marito violento e di tornare a casa con i suoi bambini, i gemelli Estha e Rahel, maschio e femmina. Nell’India meridionale dei tardi anni Sessanta, però, dove il benessere e talvolta persino la sopravvivenza sono ancora legati all’arrivo del monsone, una donna divorziata come lei si ritrova priva di una posizione sociale riconosciuta. A maggior ragione se commette l’imperdonabile errore di innamorarsi di un paria. Non è dunque una vita facile quella toccata ai gemelli, legati nel profondo da «un’unica anima siamese». Considerano Velutha, l’intoccabile che la madre può amare solo di notte, giù al fiume, in segreto, un padre,ma hanno anche dei nemici: quella Baby Kochamma eccessiva nella stazza quanto nei pregiudizi di casta; e forse anche l’amato zio Chacko, fantasioso intellettualoide e marxista per convenienza.Caso letterario che ha rivelato al mondo una nuova autrice e con lei un’intera generazione di scrittori indiani, il romanzo d’esordio di Arundhati Roy è la storia di un grande amore, e dell’eterno conflitto tra sentimenti e convenzioni, attraverso gli occhi di due bambini, capaci di cogliere le piccole cose e i piccoli eventi al di là di ogni distinzione sociale e morale. Nei loro pensieri e nelle loro parole, espresse in una lingua che deforma l’inglese degli ex dominatori, risuona la critica più radicale a ogni legge che stabilisca chi si deve amare, e come, e quanto.
Il dio delle piccole cose
9788823518629
Arundhati Roy
NARRATORI DELLA FENICE
GUANDA
368 pagine, Cartonato
  • Anno di pubblicazione: 2010
La follia sgusciò dentro attraverso un interstizio della Storia. Ci mise solo un istante.
Se la toccava, non poteva parlarle, se l’amava non poteva andarsene, se parlava non poteva ascoltare, 
se lottava non poteva vincere...
Il kathakali ha scoperto molto tempo fa che il segreto delle Grandi Storie è che esse non hanno segreti. Quelle in cui possiamo entrare da una parte qualunque e starci comodi. Sappiamo in anticipo come vanno a finire, eppure le seguiamo come se non lo sapessimo. E ciononostante vogliamo sentirle un’altra volta. 
In questo consiste il loro mistero e la loro magia.
Raccontare una storia, decidere quale forma darle e poi soffiare via l’involucro dentro al quale l’abbiamo rinchiusa:
questo è “Il dio delle piccole cose”.
Con una scrittura sublime, l’autrice Arundhati Roy ci conduce in quel luogo in cui si ritrovano gli eroi dopo che
"la storia sbagliò il passo, fu sorpresa con la guardia abbassata".
https://www.sololibri.net/Il-dio-delle-piccole-cose.html
ARUNDHATI ROY, nata nel Kerala, si è laureata alla Delhi School of Architecture e vive a New Delhi. E’ stata assistente al National Institute of Urban Affairs e ha studiato Restauro dei monumenti a Firenze. Ha scritto alcune sceneggiature e collabora a varie testate, fra cui “Internazionale”.
Pubblicato da Giuseppe Giorgi alle 13:12 Nessun commento:
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domenica 26 maggio 2019

#PercorsiQuotidianiGENERAZIONI Non rinunciare mai, Catherine. Albert Camus; Colors of the wind - Pocahontas

Non rinunciare mai, Catherine.
Hai tante cose dentro di te e la più nobile di tutte, il senso della felicità.
Ma non aspettarti la vita da un uomo.
Per questo tante donne s’ingannano.
Aspettala da te stessa.
Albert Camus 
Risultati immagini per Non rinunciare mai, Catherine. 
Colors of the wind, che fa parte della colonna sonora di Pocahontas, ha vinto l’Oscar come Miglior canzone originale nel 1996. Scritta da Alan Menken e Stephen Schwartz, mostra un conflitto da Smith e Pocahontas, ovvero tra europei conquistatori e indigeni d’America. Pocahontas reagisce duramente quando si sente definire “selvaggia”. 
You think I'm an ignorant savage
And you've been so many places
I guess it must be so
But still I cannot see
If the savage one is me
How can there be so much that you don't know
You don't know
You think you own whatever land you land on
The Earth is just a dead thing you can claim 
#alfemminile

Pubblicato da Giuseppe Giorgi alle 10:07 Nessun commento:
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Etichette: #alfemminile, Albert Camus, Pocahontas

giovedì 2 maggio 2019

Nocera Inferiore - Sa - 𝐆𝐫𝐚𝐚𝐥 𝐝𝐚𝐥 𝟎𝟐 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝟎𝟓 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟗: Mostra Pittorica: Genesi di Stefania Sabatino

Mostra Pittorica: Genesi di Stefania Sabatino
𝐋𝐚 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐢𝐚 𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐞𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐞 al
GRAAL
Via Sant’Angelo in Grotta 3, 84014 Nocera Inferiore - Sa
𝐝𝐚𝐥 𝟎𝟐 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝟎𝟓 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟗.
𝐕𝐞𝐫𝐧𝐢𝐬𝐬𝐚𝐠𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥'𝐚𝐫𝐭𝐢𝐬𝐭𝐚: 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐞𝐝𝐢̀ 𝟎𝟐 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟗:𝟎𝟎 – 𝟐𝟎:𝟎𝟎
“In principio era il verbo che creò le cose chiamandole per nome. Ma tutto era buio e allora fu il colore che riempì le forme, e diede il celeste al cielo e il verde ai prati e l'oro alla terra. 
E il rosa alla carne. Poi la dannazione strazio' le forme e finalmente fummo cacciati dal paradiso terrestre, per scoprire che tutti insieme tornavamo a essere Dio.
Ecco che gli esseri di Stefania Sabatino prendono vita grazie ai suoi pennelli che creano spazi e mondi sulla tela, dove le emozioni esplodono come big bang attraverso le campiture di colore, che a volte accarezzano, altre lacerano i corpi. Sullo sfondo, spesso astratto, si colgono allusioni a spunti naturalistici. Ricordi? Reminescenze? I forti cromatismi, poi, sono, forse, il tentativo di un moderno "cavaliere rosa" di pensare a luoghi fantastici polisemantici. Desiderio o nostalgia dell'eterno? 
O semplicemente la voglia di giocare a fare dio?” M.Testa

𝐁𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚:
Stefania Sabatino artista e docente di Disegno e Storia dell’Arte, si diploma in Grafica Pubblicitaria e Fotografia e allieva del M° C. Di Ruggiero consegue la Laurea in Pittura con il massimo dei voti
presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli; 
si specializza poi in Arti Visive e Discipline dello spettacolo presso la stessa Accademia.
Durante la sua vita artistica, affianca all’attività di pittrice quella d’illustratrice, realizzando illustrazioni e copertine per varie pubblicazioni, designer, scenografa, performer.
Negli anni, la sua ricerca artistica, si è evoluta e si è arricchita di nuovi mezzi espressivi. Nel suo lavoro si combinano spesso la scultura, la pittura e la scrittura creativa. 
Inoltre si cimenta anche inperformances di body painting eseguite dal vivo, 
nella creazione di istallazioni e di video d’artista.
Inizia il suo percorso espositivo nel 1985, tra le mostre collettive si evidenzia la partecipazione al Padiglione Campano della 54 Biennale di Venezia, ancora alla 1° e 2° Biennale Internazionale
d’Arte Contemporanea di Salerno, allo “CHEAP festival” street poster art a Bologna; varie le presenze ad esposizioni presso il Giffoni Film Festival, tra cui l’ultima in ordine di tempo “Forever
Young”. Tra le mostre personali ricordiamo “a IMMAGINE e SOMIGLIANZA” evidenze della fisicità comunicante, presso Pinacoteca Provinciale di Salerno; “LIVING IN A BOX” presso
Galleria Mediterranea a Napoli;  
“Corpi come Anime vaganti” MATERIE 3 
presso Fornace Falcone.
Ha partecipato alla fiera del libro d’artista a Barcellona, realizzando di qui in poi vari libri d’artista.
Molti i critici ed i giornalisti che l’hanno recensita, tra questi A. Calabrese, M. Maiorino,V. Sgarbi.
I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private sia in Italia che all’estero.
𝐋𝐚 𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐞̀ 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐥 𝐆𝐫𝐚𝐚𝐥  
𝐝𝐚𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐞𝐝𝐢̀ 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚, 
𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖:𝟎𝟎 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐢. 
𝐈𝐧𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨: 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐨
Pubblicato da Giuseppe Giorgi alle 12:32 Nessun commento:
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Etichette: GRAAL, Mostra Pittorica, Nocera Inferiore, Stefania Sabatino

domenica 31 marzo 2019

Ora ho costruito un castello su un’estrema e silenziosa altura...

https://www.caffeinamagazine.it/
Ora ho costruito un castello
su un’estrema e silenziosa altura;
la mia nostalgia sta là e guarda
fin alla noia, ed il giorno si fa grigio
– principessa, dove sei rimasta?
IL PRINCIPE
di Hermann Hesse(*)

 (*) Hermann Hesse (Calw, 2 luglio 1877 – Montagnola, 9 agosto 1962) 
è stato uno scrittore, poeta, aforista, filosofo e pittore tedesco naturalizzato svizzero, 
insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1946. 
La sua produzione, in versi e in prosa, è vastissima 
e conta quindici raccolte di poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti.
IL PRINCIPE, una poesia di Hermann Hesse
#RosedaAmare
Devono anche raccontarti
di una seducente infinita felicità,
devono baciarti e tormentarti
e devono rubarti il sonno –
principessa, quando tornerai?
 
Pubblicato da Giuseppe Giorgi alle 10:52 Nessun commento:
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Etichette: #RosedaAmareMusica, IL PRINCIPE di Hermann Hesse
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