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venerdì 17 maggio 2024

Alice Munro - Danza delle ombre felici

Una donna accudisce sua madre senza smettere di pensare al desiderio di voler essere altrove. Una figlia in viaggio con il padre cerca di capirne il mistero. La perfezione inattesa di una sonata, eseguita da una bambina, dona un istante di bellezza a una comunità sempre piú chiusa nella propria solitudine. Storie di rapporti sospesi tra grazia e voglia di fuggire; piccole ma immense tragedie e miracoli quotidiani che non salveranno l’umanità, ma forse solo un pomeriggio tetro. È questo l’universo poetico di Alice Munro, distillato già in purezza nel libro che segna l’inizio della sua esplorazione senza sosta tra gli infiniti sentieri dei sentimenti umani.


«Le voci della stanza sono volate via, pensava Mary. Se solo fossero volate via per davvero portandosi appresso il ricordo dei loro piani, se almeno una cosa al mondo potesse essere lasciata in pace». www.einaudi.it

  • 2015
  • Super ET
  • pp. 256
  • € 12,00
  • ISBN 9788806226442
  • Traduzione di Susanna Basso
  • Editore: Einaudi
  • 9788858411506

Quindici narrazioni di una quindicina di pagine ciascuna, una meraviglia al quadrato, per la prima raccolta di racconti di Alice Munro, uscita nel 1968. Nel racconto «Il cowboy della Walker Brothers» è il rapporto tra padre e figlia a dominare i pensieri della bambina, fiera del privilegio di attraversare il territorio con un uomo disposto a portarla con sé, ma deciso a lasciarla sulla soglia del proprio mistero. «Lo studio» incomincia con queste parole: «La soluzione alla mia vita mi venne in mente una sera mentre stiravo una camicia». È la soluzione woolfiana della «stanza tutta per sé», nel cui quieto silenzio si dovrebbe poter rimediare la libertà necessaria alla scrittura. Ma un intruso cortese si intromette in quella solitudine come un pensiero molesto, come il tarlo di un’inadeguatezza e il presagio della futura domanda: «Chi ti credi di essere?» Quasi in risposta, Munro afferma che «La pace di Utrecht» fu «la prima storia che dovevo assolutamente scrivere», lo spartiacque artistico dopo il quale «mi resi conto che alcune cose dovevano essere scritte da me». Ad esempio la fuga, o meglio le molteplici fughe, da un mondo, da una lingua materna, che il morbo di Parkinson ha reso fonte di imbarazzo, dal dovere di esserci in conflitto con il desiderio di andare. Nel racconto, il conflitto si inscrive nelle vite parallele di due sorelle: Maddy, che è rimasta, e Helen, che ha fatto dell’andare via l’inizio di un affrancamento e la condanna a un ritorno inconsumabile.
Alice Munro è stata la più importante autrice canadese contemporanea, "maestra del racconto breve". Nel 2013 ha vinto il PREMIO NOBEL per la Letteratura.È cresciuta a Wingham, Ontario. I suoi racconti, ambientati perlopiù nelle piccole cittadine dell’Ontario sudoccidentale, mescolano osservazione precisa della realtà sociale e introspezione psicologica, e si caratterizzano per la raffinatezza formale. Temi prediletti sono i problemi delle ragazze durante l’adolescenza, il loro rapporto con la famiglia e con l’ambiente circostante, il matrimonio, il divorzio, la vecchiaia, la solitudine. Ha pubblicato numerose raccolte di racconti e un romanzo. Fra i molti premi letterari ricevuti, per tre volte il Governor General's Literary Award in Canada,...

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