Ispirato al romanzo omonimo di Sara Cerri, “Circo immaginario” è il nuovo album di inediti che Rossana Casale realizza dopo dieci anni.
Venti brani (14 cantati e 6 strumentali), per oltre un’ora di musica coinvolgente e appassionante, “Circo immaginario” colpisce per la ricchezza della tavolozza espressiva e la varietà delle proposte musicali. La sua lingua intreccia, in un mix decisamente originale, influenze balcaniche e dei paesi dell’Est, il pathos struggente di certe sonorità tzigane, suoni e colori bandistici, atmosfere circensi, temi ispirati alla grande tradizione italiana delle colonne sonore (un nome su tutti: il Nino Rota dei film di Fellini), la forza introspettiva della canzone d’autore francese, la melanconica sensualità di tanghi e milonghe argentine e un felice stile descrittivo che rimanda alla grande vena lirica della musica brasiliana e in particolare a maestri come Cico Buarque o Caetano Veloso.
Ricca, non consueta e ben studiata la scelta di Andrea Zuppini, responsabile degli arrangiamenti e delle orchestrazioni dell’album, dell’ensemble strumentale (fisarmoniche, organetti, trombe, flicorni, clarinetti, musette, ecc.) per un sound decisamente personale, frutto del lavoro dei cinquanta elementi dell’orchestra sinfonica RadioTV Moldova (diretta dal maestro Gheorghe Mustea) e di un insieme straordinario di musicisti: Ivan Ciccarelli (batteria e percussioni), Carmelo Isgrò (contrabbasso), Mario Rosini (pianoforte), Andrea Zuppini (chitarre, mandolino, basso e percussioni), Kaballà (cori in “La verità”), Carlo Cantini (violino), Marco Brioschi (tromba e flicorno), Giancarlo Porro (sax tenore, baritono e clarinetto), Mario Rosini (musette) e Riccardo Burattini (fisarmonica e organetto).
Ma gli artisti che animano il “Circo immaginario” della Casale non sono solo musicisti. In alcuni passaggi chiave della storia, infatti, la voce dei protagonisti è affidata -con felicissima intuizione produttiva, che arricchisce il progetto donandogli un supplemento d’anima- a veri e propri attori. Ecco, allora, che in “Dolce Sofia” troviamo Pierfrancesco favino nella parte di Alfredo; Mia Benedetta diventa “Micol” nell’emozionante “Circo immaginario reprise”; Paolo Briguglia è uno splendido “Victor” nell’appassionata e ironica “Gioir d’amore” e Carlo Reali è uno straordinario “Groppo” (il vecchio clown, personaggio intorno al quale ruota tutta la vicenda), sia ne “Il matto del paese”, che in “Vino divino”. Il ruolo di Sofia in “Polvere di luci”, il brano che di fatto chiude la narrazione, è stato affidato alla bravissima Lola Posani, coetanea di “Sofia” alla quale, oltre alla voce, regala il volto per la copertina dell’album. www.rossanacasale.it
CIRCO IMMAGINARIOAUTORE: Sara Cerri
GENERE: Romanzo
EDITORE:
Sofia è una bambina di dodici anni vivace, con gli occhi spalancati sulla meraviglia delle cose. Gira il mondo con il suo papà, un silenzioso ex artista di strada, lo fa da sempre, ama spostarsi da un luogo all’altro. Un giorno arrivano in piccolo paese di mare senza nome all’inizio della stagione estiva per trascorrere le vacanze. Tra una scogliera, i profumi della macchia mediterranea i negozi appoggiati l’un l’altro lungo la strada inizia l’avventura più importante che potessero vivere insieme. È infatti tra l’ingombrante presenza del mare e il piccolo paese che riaffiorano i tanti ricordi creduti persi e le emozioni per troppo tempo tenute a freno. La bimba sente di essere già stata in quel posto magico incastonato tra il verde del mare e il blu del cielo e sperimenta fisicamente un forte legame con quei colori, quei profumi così profondamente radicati in lei. Sofia nell’arco di un’estate capisce, cresce si confronta e ricorda e, proprio nell’atto del ricordare, si riappropria del suo passato, della radice che la lega ai luoghi e alle persone...
Circo immaginario è un romanzo apparentemente leggero che racconta una storia semplice, ma che racchiude in sé tutti i valori comuni che ci fanno sentire partecipi di un’unica realtà. Attraverso i personaggi, soprattutto quelli minori che reclamano in modo quasi prepotente la loro parte nella storia, prendono vita sentimenti, emozioni e ricordi creduti persi. Sara Cerri tratteggia con poche pennellate decise caratteri e situazioni e delinea maschere che nascondono i sentimenti più veri e che solo se “mediati” riescono a parlare di sé. Sottovoce, in punta di piedi, senza tanti clamori, si è fatto apprezzare l’ultimo libro dell’autrice viareggina, già conosciuta a chi ama la letteratura per ragazzi per il suo Grande blu, uscito sempre per Fabbri. Ma con il suo Circo immaginario ha conquistato il cuore di grandi e piccoli lettori che lo hanno amato non solo per la storia dolce e misteriosa, ma anche per le atmosfere e le immagini evocate nelle pagine. Ad essere affascinata dalla poesia di questo libro anche Rossana Casale, che ha scritto musiche e testi ispirate a questo piccolo gioiello. mangialibri.com
Un romanzo e un disco che si fondono per dar vita a un’opera che riesce a coniugare in modo sensibile ascolto e lettura. Ne parlano in questa intervista di Maria Grosso le autrici, Sara Cerri e Rossana Casale.
Due onde distinte che si infrangono nello stesso istante. Circo immaginario è il romanzo di Sara Cerri pubblicato da Fabbri nel 2005, ma adesso è anche un’opera doppia che unisce una riedizione del libro al concept album di Rossana Casale, che porta lo stesso titolo.
Un racconto minimal, raffinata attenzione verso una sensibilità non ancora adolescente, un’anima che cerca la madre scomparsa, una figlia e suo padre, artisti di strada e del ritorno, per una storia che “sta tutta nel palmo di una mano”. Lì Casale l’ha vista accendersi e girare come una piccola giostra, allora il cerchio si è riaperto e, complice il contributo della scrittrice, ha dato corpo a un flusso creativo totalizzante, intimamente nuovo per la qualità dell’ispirazione e per la poeticità dei risultati. Canzoni di vetro nascoste nel tempo dell’estate e dell’infanzia, dove forse le due autrici si sono incrociate e riconosciute, dilatando sensi e suoni del loro Circo immaginario. Un progetto complesso, tutto centrato sull’ascolto e la lettura, per un bianco e nero da colorare a piacimento (l’unica immagine è lo scatto di copertina). Il resto è libertà. Di attraversare pagine e note, e di scoprire segrete assonanze, vibranti individualità. Con questo intento, desiderosi di conoscere il tracciato dell’opera e insieme la mappa delle affinità elettive tra le due artiste, abbiamo raccolto le loro voci. www.liberweb.it