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domenica 31 agosto 2025

Clitennestra o Clitemestra anche Clitemnestra, è un personaggio della mitologia greca

Clitennestra o Clitemestra anche Clitemnestra, è un personaggio della mitologia greca. Fu regina di Micene e assassina di Agamennone, suo marito. Le vicende della sua vita sono narrate per la prima volta dai tragediografi greci Eschilo, Euripide e Sofocle.

Il nome "Clitennestra" è attestato per la prima volta come Κλῦταιμνήστρα, Klŷtaimnḗstra, traslitterato successivamente in latino Clytaemnestra o Clytaemestra. L'origine del nome "Clitennestra" è incerta, dato che non rappresenta un nome di origine greca, ma probabilmente orientale.

Clytemnestra1

Secondo un'ipotesi, potrebbe derivare dall'unione delle parole κλυτός, klytós («glorioso», «celebre») e μήστωρ, mḗstōr («consigliere», «ispiratore») e quindi significare "illustre consigliera" o anche "famosa cospiratrice".

Secondo una seconda ipotesi, può essere tradotto come "famosa per i suoi corteggiatori" o "dai molti amanti", traduzione sicuramente più vicina alle vicende del mito del personaggio. Tuttavia, questa interpretazione è stata successivamente classificata come del tutto errata, per via di una paretimologia svolta del nome come derivato dal verbo μνάoμαι, mnáomai («corteggiare»).

Una terza ipotesi è offerta dallo stesso Eschilo che, in alcuni giochi di parole ambigui sul nome di Clitennestra, sembra mostrare un legame etimologico tra il nome e il verbo μήδoμαι, mḗdomai («progettare», «escogitare»).

Genealogia - Era figlia di Tindaro e di Leda, e sorella, fra gli altri, di Elena e dei gemelli Polluce e Castore. Sposò in prime nozze Tantalo,da cui ebbe un figlio, ed in seguito Agamennone, con cui ebbe quattro figli: Ifigenia, la primogenita, Oreste, Elettra e Crisotemi. Secondo alcune fonti, da Agamennone ebbe anche altre due figlie, Ifianassa e Laodice, considerate in altre versioni del mito dei semplici nomi alternativi di Ifigenia ed Elettra.

Da Egisto ebbe il figlio Alete e le figlie Erigone ed Elena.

Mitologia Come per le sue sorelle, anche per Clitennestra (per un errore del padre e per volontà di Afrodite) era stato preparato un destino infelice che prevedeva di divenire adultere, di doversi sposare più volte e di dover soffrire per le gesta dei mariti.

Clitennestra sposò in prime nozze Tantalo (figlio di Tieste o di Brotea) cui diede un figlio. Tantalo fu ucciso da Agamennone, che uccise anche il figlio in fasce avuto da Clitennestra, per poi obbligare la stessa Clitennestra a sposarlo. Ebbero un figlio e almeno tre figlie.

Al momento della partenza delle navi achee per la guerra di Troia, viene imposto ad Agamennone il sacrificio della figlia Ifigenia come condizione per placare l'ira di Artemide, che non permetteva alla flotta spartana di salpare.

Così Agamennone manda da Clitennestra Odisseo e Taltibio per dirle di mandare la figlia in Aulide dove sarebbe stata data in sposa ad Achille. Quando la figlia si avvicina all'altare (dove invece doveva essere compiuto il sacrificio), viene salvata da Artemide che ha pietà di lei e che lascia uccidere una cerva al suo posto e fa credere a tutti i reali di aver sacrificato Ifigenia.

Artemide rapisce poi Ifigenia avvolgendola nel suo velo e Clitennestra non verrà mai a sapere che la figlia è stata salvata.

Clitennestra che sveglia le Erinni dal sonno, cratere con figure rosse su sfondo nero, conservato al Museo del Louvre (380–370 a.C. circa)

Clitennestra che sveglia le Erinni dal sonno, cratere con figure rosse su sfondo nero, conservato al Museo del Louvre (380–370 a.C. circa)

Secondo la versione di Sofocle invece, il sacrificio è avvenuto, e questo diventa una giustificazione del crimine commesso da Clitennestra contro Agamennone quando questi ritorna vittorioso dalla guerra di Troia.

Il sacrificio così non si consuma, ma quell'inganno produce in Clitennestra un rancore inestinguibile; nonostante Agamennone l'abbia messa sotto sorveglianza di un Aedo, ella si lascia portare su un'isola da Egisto (cugino di Agamennone). Clitennestra aveva creduto inoltre a ciò che Nauplio stava dicendo alle donne greche (che i loro mariti stavano prendendo concubine durante la guerra di Troia) e si lascia sedurre da Egisto, da cui ha un figlio e due figlie.

Così, quando Agamennone ritorna a Micene dopo la distruzione di Troia, conducendo con sé la schiava Cassandra, a palazzo lo attende la congiura ordita da Egisto e Clitennestra che porta all'uccisione dell'Atride e della sua schiava.

Clitennestra ed Egisto in procinto di uccidere Agamennone di Pierre-Narcisse Guérin (Louvre).

  • Nel 1931 l'americano Eugene O'Neill rielaborò l'Orestea eschilea, in cui sono narrate le vicende di Clitennestra e la sua famiglia, in una trilogia di tragedie Il lutto si addice ad Elettra, di cui nel 1947 venne realizzato anche un adattamento cinematografico.
  • Nel 1936 la grande scrittrice francese premio Nobel Marguerite Yourcenar, nella sua raccolta Fuochi, delle prose contenenti discorsi immaginari pronunciati dai personaggi della mitologia greca: a Clitennestra è dedicato un intero capitolo, intitolato Clitennestra o del crimine.
  • Alle vicende di Clitennestra e più in generale del mito greco sono state ampiamente trattate dal grande regista greco Michael Cacoyannis.
  • Nel dramma del 2007 Molora, Clitennestra appare più simile al ritratto espresso in Eschilo e soprattutto in Sofocle, come una madre estremamente violenta. Molora rappresenta la riscrittura in chiave moderna scritta da Yaël Farber dell'Orestea ambientata nel Sudafrica post-apartheid.
  • Il romanzo del 2017 House of Names dell'irlandese Colm Tóibín è una rivisitazione in chiave moderna dell'Orestea, in cui la narratrice è proprio Clitennestra.[30] Clitennestra è una delle tante narratrici in A Thousand Ships (2019) di Natalie Haynes, che racconta la guerra di Troia dal punto di vista delle donne coinvolte. Clitennestra è la protagonista dell'omonimo romanzo del 2023 di Costanza Casati. it.wikipedia.org

lunedì 25 agosto 2025

Venerdì 29 agosto 2025 | Il Museo di Pietrarsa apre eccezionalmente alle prime luci del giorno per un evento magico.

 Il Museo di Pietrarsa apre eccezionalmente alle prime luci del giorno per un evento magico. L’appuntamento è per venerdì 29 agosto 2025, alle 5:30 del mattino, e si preannuncia come uno degli eventi più attesi del Festival Binario Rosa, giunto alla sua terza edizione. Un modo indimenticabile per accogliere il sorgere del sole, immersi nella storia e nella bellezza di uno dei siti culturali più suggestivi d’Italia.

Il Quartetto d’Archi San Giovanni, composto da straordinarie musiciste, accompagnerà il sorgere del sole con eleganti melodie classiche. Un ensemble tutto al femminile composto dalle prime parti dell’omonima orchestra. Preparatevi a un vero e proprio viaggio musicale che spazierà tra i grandi nomi del repertorio classico, da Mozart a Vivaldi, da Mascagni a Shostakovich, senza dimenticare incursioni nella musica del Novecento e nelle melodie della tradizione popolare. L’eleganza e il virtuosismo delle musiciste creeranno un’atmosfera magica e toccante, perfetta per salutare l’inizio della giornata. Il Festival Binario Rosa si conferma come un appuntamento imperdibile per gli amanti della cultura e del territorio. L’obiettivo è creare un dialogo tra diverse forme d’arte, dalla musica al teatro, e i luoghi che le ospitano, ha dichiarato una delle organizzatrici. Il Concerto all’Alba a Pietrarsa è un esempio perfetto di questa filosofia: un’esperienza che va oltre la semplice esecuzione musicale, diventando un momento di connessione profonda con l’ambiente circostante e con la storia che lo abita. 

Ma l’evento non finisce con l’ultima nota. Dopo il concerto, i partecipanti potranno godere di una colazione conviviale per ricaricare le energie e condividere le emozioni della mattina. Ma c’è di più: avrete anche l’opportunità di partecipare a una visita guidata del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Un’occasione d’oro per scoprire i segreti di questo luogo affascinante, custode della storia delle ferrovie e della memoria industriale del nostro Paese. Il Museo di Pietrarsa non è solo uno sfondo, ma un protagonista a tutti gli effetti. Le antiche locomotive e i vagoni storici faranno da cornice a un’esibizione che unisce il passato e il presente. È una sensazione unica assistere a un evento così intimo e potente, circondati da reperti che hanno segnato la nostra storia, ha raccontato un visitatore entusiasta della scorsa edizione. E il Concerto all’Alba del 29 agosto 2025 si prepara a regalare le stesse indimenticabili emozioni.

giovedì 21 agosto 2025

Kerstin Anita Marianne Ekberg è stata un'attrice svedese, famosa soprattutto per la sua interpretazione nel film La dolce vita (1960) di Federico Fellini

Kerstin Anita Marianne Ekberg è stata un'attrice svedese, famosa soprattutto per la sua interpretazione nel film La dolce vita (1960) di Federico Fellini nell'iconica scena in cui entra nella Fontana di Trevi.

Nata in Svezia nel 1931, crebbe in una famiglia numerosa di otto fratelli, da Alva e Gustav Ekberg. Dopo aver vinto il titolo di Miss Svezia nel 1950, si trasferì negli Stati Uniti dove il produttore Howard Hughes la introdusse nel mondo del cinema. Dopo un ruolo minore in Viaggio al pianeta Venere (1953) di Charles Lamont, con protagonisti Gianni e Pinotto, le venne assegnata una parte più importante accanto a Jerry Lewis e Dean Martin in Artisti e modelle (1955) di Frank Tashlin.
In questi anni a Hollywood si guadagnò il soprannome The Iceberg. Nel 1956 ebbe un ruolo da comprimaria nell'ultimo film della coppia Lewis-Martin, Hollywood o morte!, diretta ancora da Frank Tashlin, che le valse un Golden Globe come miglior attrice emergente.

Sempre nello stesso anno, King Vidor le affidò una parte nel colossal Guerra e pace (1956), cui seguirono, tra gli altri, La donna del ranchero (1957) di Gerd Oswald e Paris Holiday (1958) di Gerd Oswald, al fianco del comico Bob Hope. Dopo aver girato Nel segno di Roma (1959), diretto da Guido Brignone, in cui vestì i panni della regina Zenobia che si ribella all'Impero romano, Ekberg interpretò il ruolo di Sylvia nel film che la rese subito una straordinaria icona, La dolce vita (1960) di Federico Fellini. La scena del bagno notturno nella Fontana di Trevi diventerà un classico che entrerà per sempre nella storia del cinema mondiale. Nel 1961 apparve in I mongoli di André De Toth e in A porte chiuse di Dino Risi, con il quale fu brevemente fidanzata. Fellini tornò a dirigerla nello straordinario episodio Le tentazioni del dottor Antonio in Boccaccio '70 (1962), dove la sua provocante bellezza diventa un vero incubo per le notti del Dottor Antonio, un petulante moralista interpretato da Peppino De Filippo, e nella parte di se stessa in I clowns (1970) e Intervista (1987), quest'ultimo insieme al suo partner di un tempo Marcello Mastroianni. Nel 1962 venne presa in considerazione per il ruolo di Honey Ryder nel film Agente 007 - Licenza di uccidere di Terence Young, poi assegnato a Ursula Andress.

Nel 1963, Ekberg fece un temporaneo ritorno a Hollywood, dove recitò in I 4 del Texas di Robert Aldrich, accanto a Dean Martin, Frank Sinatra e Ursula Andress; lo stesso anno affiancò nuovamente Bob Hope in Chiamami Buana di Gordon Douglas. Dalla seconda metà degli anni sessanta spostò definitivamente la propria residenza in Italia e lavorò in svariate produzioni europee, ma poche degne di nota, come Poirot e il caso Amanda (1965) di Frank Tashlin, Scusi, lei è favorevole o contrario? (1966) di e con Alberto Sordi, Stazione luna (1966) di Gordon Douglas, ove ritrovò Jerry Lewis, La sfinge d'oro (1967) di Luigi Scattini, Il cobra (1967) di Mario Sequi, Sette volte donna (1967) di Vittorio De Sica e La morte bussa due volte (1969) di Harald Philippe. Passata rapidamente dai ruoli di sex symbol a quelli di caratterista, Ekberg prese parte a film di vario genere ma di scarso successo commerciale negli Anni ottanta, quali S.H.E. - La volpe, il lupo, l'oca selvaggia (1980) di Robert Michael Lewis (il suo ultimo film di produzione statunitense), Cicciabomba (1982) di Umberto Lenzi, con Donatella Rettore, Il conte Max (1991) di e con Christian De Sica, Cattive ragazze (1992) di Marina Ripa di Meana, con Eva Grimaldi, Bambola (1996) di Bigas Luna, con Valeria Marini, Il nano rosso (1998) di Yvan Le Moine. Nel 2002 apparve in due episodi della seconda stagione della serie TV di Canale 5 Il bello delle donne.

Il 5 novembre 2010 l'attrice fece la sua ultima apparizione pubblica nella trasmissione televisiva I migliori anni condotta da Carlo Conti, dove fu ospite in occasione del cinquantesimo anniversario di La dolce vita (1960) e raccontò di come venne realizzata la memorabile scena della Fontana di Trevi. L'attrice si presentò in trasmissione zoppicante e sostenuta da una stampella per i postumi di una caduta avvenuta il 20 luglio dello stesso anno all'interno della sua villa a Genzano di Roma, che le aveva provocato la frattura del femore sinistro, e dalla quale si stava ristabilendo. Dal 22 maggio 1956 al 14 maggio 1959 fu sposata con l'attore britannico Anthony Steel, e dal 9 aprile 1963 al 1975 con l'attore statunitense Rik Van Nutter (Felix Leiter in Agente 007 - Thunderball: Operazione tuono).

Anita Ekberg nel 1960 comparve nella rubrica televisiva italiana di pubblicità Carosello, insieme a Fred Buscaglione, pubblicizzando la birra, per conto dell'Industria Italiana della Birra.  it.wikipedia.org

[Su La dolce vita] E pensare che a Fellini piaceva moltissimo come camminavo. Dentro la Fontana di Trevi, durante le riprese, feci su e giù una notte intera, senza mai inciampare. Marcello invece aveva freddo e così vuotò una bottiglia di whisky. Cadde tre volte. E per tre volte furono costretti ad asciugarlo. Alla fine gli fecero indossare gli stivaloni da pesca sotto i pantaloni. [...] Però non era un gran film. Quel film esiste per quella scena pazzesca. E in quella scena c'eravamo io e Marcello. Più io, in verità, che lui. Ero bellissima. Lo so