Grazia Di Michele
Nata difettosa, settimina, continuamente malata, Apollonia cresce in un piccolo paese del Sud in una famiglia di imprenditori della seta. Contrariamente ai suoi fratelli è gracile, ha gli occhi scuri di una zingara e ha il dono della visione. Le sue previsioni sono spesso catastrofiche.
E’ lei che con disarmante innocenza svela in pubblico la doppia vita del padre, che predice una gravidanza difficile della madre, la morte di un collaboratore della famiglia e un imminente disastro economico.
Gode persino di qualche giorno di venerazione, quando nell’acqua del mare, suo malgrado, trova due occhi verdi che la folla attribuisce alla statua di Santa Pallida, rinvenuta anni prima ma senza occhi. Sempre lei di notte, sonnambula, resuscita e libera gli animali imbalsamati dal nonno.
Si guadagna una posizione da reclusa, affidata alle cure di una domestica premurosa, Alfonsina, che la cresce a carne di cavallo e malocchi, riconoscendone però la santità.
Esce solo per recarsi a scuola o – spinta dalla sorella Rosalba, che vuole ampliare e sfruttare le sue doti – per frequentare Donna Augusta, la temuta medium del paese.
Rosalba, sana di corpo e di testa, è la prescelta della famiglia e presto le sue qualità la portano ad essere prima ballerina al San Carlo, mentre il fratello Vanni abbraccia la protesta proletaria in pieno conflitto con le posizioni della famiglia.
Ultima nata in casa è Pietra, unica sopravvissuta a un parto gemellare, cresce nell’indifferenza della madre, depressa dopo averla messa al mondo, e assimila il gergo sgrammaticato di Alfonsina.
Apollonia deve vedersela con i pregiudizi del paese, col busto di ferro per correggere la sua schiena, con gli zigomi da zingara, con le sue febbri improvvise, e la salute troppo precaria, le gambe troppo gracili, i denti troppo fragili.
Con la bellezza luminosa di Rosalba.
Con una madre depressa e un padre assente, con una domestica invadente e un fratello irrisolto.
Ma cresce nella verità, riconosce l’amore dove manca e dove abbonda. E si innamora di un ragazzo “chiacchierato” in cui riesce infine a rispecchiarsi.
Grazie Di Michele
Cantautrice, musicoterapeuta, insegnante di canto, attrice. In oltre trent’anni di carriera, cominciata al Folkstudio e proseguita con le più importanti esperienze in ambito musicale e teatrale, ha percorso molti sentieri artistici e scientifici, senza mai tralasciare l’impegno sociale. Ha scritto centinaia di canzoni per sé e per altri artisti, prodotto giovani talenti, collaborato con numerosi musicisti, italiani e stranieri, cantando o scrivendo brani con o per loro. Da qualche anno collabora anche con l’«Huffington Post», con un blog intitolato “Le vie dei canti”, e con OptimaMagazine, per il quale cura una rubrica scrivendo principalmente di musica.